Calabria 2021. Berlusconi e Salvini convergono su Spirlì, ma hanno fatto i conti senza Giorgia

Il centrodestra ci riprova a serrare le fila in vista delle imminenti elezioni amministrative che si terranno in diverse città italiane, ma il risultato è sempre lo stesso: l’ennesima fumata nera. Non è bastato il messaggio di unità che la Madonna avrebbe affidato a Salvini per sciogliere i “nodi politici” di quella che sta diventato una vera e propria lotta per la leadership del centrodestra. Complice dell’impasse anche l’entrata al tavolo nazionale del centrodestra dei nuovi alleati Toti e Lupi, entrambi fuoriusciti da Forza Italia in forte polemica con Berlusconi. Il quale è da tempo alla ricerca di un forte alleato nel tentativo di fermare l’emorragia di deputati e voti che ha coinvolto Forza Italia. L’unico modo per sopravvivere politicamente, visto il continuo calo di consensi, è quello di piazzare più candidati a sindaco possibili alle prossime elezioni. Candidati che per essere tali hanno bisogno di un appoggio politico interno alla coalizione prima e dei voti, per vincere, poi. E, visti i trascorsi, Berlusconi è riuscito a fare comunella con  Salvini, il quale deve molto a Berlusconi e non può certo abbandonarlo al suo destino.

Ma questa alleanza ha un prezzo politico: Berlusconi deve scegliere tra diversi candidati a sindaco, dati per vincenti, o il candidato alla presidenza della Regione Calabria. Tutto non può avere, anche perché a Salvini piace l’idea di una candidatura della Lega in Calabria, e Nino Spirlì è la moneta con la quale vuole essere pagato da Berlusconi. Spirlì candidato del centrodestra alla carica di presidente della Regione Calabria in cambio del sostegno della Lega ai candidati a sindaco di Forza Italia. Una soluzione che sta bene ad entrambi, specie a Salvini: la candidatura di Spirlì condivisa da Berlusconi lo toglierebbe dall’imbarazzo di dover ritornare a discutere sul nome di Roberto Occhiuto sul quale poco più di un anno fa aveva posto il veto. Ma anche Berlusconi guadagnerebbe qualcosa: l’appoggio di Salvini gli serve anche per arginare l’offensiva portata avanti nei suoi confronti dai nuovi arrivati Toti e Lupi che potrebbero dare la spallata finale a quel che rimane di Forza Italia.

In tutto questo resta ancora una volta a guardare la Meloni che evita di partecipare agli accordi sottobanco con Berlusconi. Piuttosto guarda con attenzione ai nuovi arrivati Lupi e Toti funzionali, con la loro opposizione interna a Berlusconi, alla sua scalata a leader del centrodestra. Infatti Giorgia non si è fatta sfuggire l’occasione di appoggiare la richiesta di Toti e Lupi di poter dire anche la loro sulle candidature al tavolo nazionale, cosa che è risultata sgradita a Berlusconi e che ha determinato l’ennesima fumata nera, il che ha di fatto segnato le due anime del centrodestra: da un alto Berlusconi/Salvini, dall’altro Meloni/Toti/Lupi. Il sorpasso nei sondaggi della Meloni sulla Lega si fa ogni giorno più concreto, e quando questo avverrà, Fratelli d’Italia, pretenderà il giusto peso sulla scelta dei candidati, e il piano architettato da Salvini e Berlusconi potrebbe saltare, come a dire: hanno fatto i conti senza Giorgia. Ecco perché la Meloni all’oggi non ha avanzato richieste, sa che gli basterà aspettare ancora qualche settimana per vantare diritti, nomine e cariche, che ancora oggi non può “pretendere”.