Calabria 2021, Robertino e i suoi padrini. Noi non dimentichiamo

Nella manifestazione di presentazione della candidatura di Roberto Occhiuto alla Presidenza della Regione, ieri a Lamezia, oltre a Salvini, Tajani, Spirlì e compagnia bella, era presente, al gran completo, tutta la nomenklatura politica del centrodestra calabrese, ovvero i maggiori responsabili del disastro economico e sociale in cui versa la Calabria: Gino Trematerra, Pino Gentile, Pino Galati, Gigi Fedele, Cannizzaro, Parente, Orsomarso, Spirlì, e tanti tanti altri. L’elenco è lungo, non mancava proprio nessuno dei vecchi ladroni politici, erano tutti presenti, padrini politici compresi: Furgiuele, Coco, Calabretta, Nicolò, e Pittelli (chi per lui), uno sorta di Corte dei Miracoli sempre pronta ad applaudire le reiterate bugie di Roberto Occhiuto. Insomma, l’intera “classe politica parrasitaria” calabrese degli ultimi 50 anni, al gran completo.

Quelli apparsi ieri nelle foto e nei Tg, sono personaggi arcinoti ai calabresi. Tutti li conoscono, e tutti sanno bene di che pasta sono fatti, e nonostante ciò c’è chi si ostina a votarli. Politici di lungo corso che da oltre 40 anni promettono senza mai mantenere, e tuttavia continuano a dire di essere da sempre impegnati per lo sviluppo economico e sociale della nostra terra. Le solite bugie che dicono da 50 anni per nascondere le loro vere e concrete responsabilità di tutti i guai della Calabria, di cui sono gli unici e soli responsabili. Da oltre 40 anni non fanno altro che saccheggiare le casse pubbliche, su tutte quelle della sanità. Un “servizio” essenziale per i cittadini ridotta ad una scatola vuota, incapace di far fronte a qualsivoglia  emergenza sanitaria, e che fa fatica anche nel fornire ai cittadini “prestazioni ordinarie”. E la sventura della pandemia ha svelato, se mai ce ne fosse stato bisogno, tutte le criticità della nostra sanità pubblica, e noi questo non ce lo dimentichiamo.

I tanti morti di Covid gridano vendetta, e noi non dimentichiamo le sofferenze dei malati e il dolore delle tante famiglie colpite dal lutto. Non dimentichiamo le file delle ambulanze davanti al pronto soccorso, non dimentichiamo i malati abbandonati su sedie e lettini di emergenza. Non dimentichiamo le sofferenze dei nostri nonni e delle nostre nonne, tra i più colpiti dal virus. E sappiamo bene di chi è la colpa: della politica, su questo concordiamo tutti. La stessa politica che ieri era tranquillamente seduta in sala ad applaudire Occhiuto. Sono loro i veri e unici responsabili della chiusura di ben 18 ospedali. E non solo: hanno fatto di tutto per depotenziare quelli rimasti, così da costringere i calabresi a rivolgersi alle loro cliniche private, lautamente rimborsate con il denaro pubblico. Per questi sciacalli politici la sanità è sempre stato un vero e proprio bancomat, uno sportello vomita soldi sempre aperto e sempre a disposizione di tutti i corrotti e massomafiosi. Una montagna di denaro, sottratta ai calabresi, e finita dritta nella tasche degli amici degli amici.

Ridevano e scherzavano, ieri, i capibastone politici calabresi, danzavano senza vergogna sulle bare dei morti. Si leccavano a vicenda la bava, pregustando già il prossimo banchetto. Perché sono convinti di vincere, confidano sulla memoria corta della gente, e sui bisogni di chi non ce la fa ad andare avanti. Distribuiranno un po’ di briciole per accontentare la “base”, nel mentre già pianificano il prossimo saccheggio. Se tutto questo i calabresi vogliono dimenticarlo, padroni di farlo, noi non dimentichiamo. Ed è per questo che ve lo ricordiamo.