Calabria 2021. Sanità, usura e poteri forti. Don Ennio Stamile: “Basta con la logica delle appartenenze”

di Saverio Di Giorno 

Bisogna smetterla con la “logica delle appartenenze”: è il messaggio di Don Ennio Stamile, referente regionale di Libera. In questo periodo convulso, dove regnano confusione e urgenza, ma anche difficoltà e povertà, la mafia regna e, a questo proposito, Libera ha pubblicato due dossier di fuoco: “La tempesta perfetta” e “Insanità”. Dovevano essere questi i temi da trattare con Don Ennio Stamile, ma la chiacchierata ha poi toccato vari temi: non solo la sanità e l’usura, ma anche la campagna elettorale e i poteri occulti.

Nel primo dossier, con dovizia di numeri e particolari, si pone l’accento sull’usura. I dati sull’usura sono in crescita come quelli delle transazioni sospette. C’è il rischio che famiglie cadano prima nelle sabbie mobili della povertà e poi nel cappio degli usurai, ma non è un problema di sole famiglie: riguarda intere attività. C’è davvero questo problema in territori come i nostri che sono già sotto il controllo di bande e clan? “Da noi il controllo è già asfissiante, è vero, ma c’è il rischio di perdere anche quegli spazi conquistati. La ‘ndrangheta ha il problema di giustificare i soldi, non di farli. Bisogna tenere sotto controllo gli appalti, soprattutto quelli nella sanità. C’è anche da monitorare i fondi governativi, perché c’è la possibilità concreta che vengano dirottati altrove: ne abbiamo avuto esperienza con il reddito di cittadinanza”.

Proprio sugli appalti nella sanità si concentra il secondo dossier. I dati pubblicati da Libera su elaborazione Openpolis e Anac riprendono alcune cose che già si era avuto modo di sottolineare. http://www.iacchite.blog/coronavirus-quante-terapie-intensive-vale-un-voto-di-saverio-di-giorno/ .

Le terapie intensive in Calabria costano 3 o 4 volte di più che al Nord. Non solo: quasi il 25% degli appalti sono affidati in maniera diretta, senza procedure aperte. Una delle percentuali più alte d’Italia e con un ribasso preoccupante. E ancora peggio: per l’86% degli appalti non ci sono dati per capire chi ha vinto, come, quanto. Ancora una volta si tratta della percentuale tra le più alte in Italia. Bisognerebbe aprire un’indagine per capirci meglio.

“Bisogna guardare innanzitutto alla volontà politica. Il dossier mette in evidenza anche un’altra cosa: le criticità sono più evidenti quando c’è troppo avvicendamento tra dirigenti e la provincia di Cosenza ha record in questo senso. Bisogna assicurare continuità, ma soprattutto, bisogna cercare nomi sulla base della conoscenza dei territori e non dell’appartenenza. La logica dei territori e delle appartenenze è una logica mafiosa.” Ci sono esempi precisi. “Sulla base di queste logiche assurde si sono chiusi gli ospedali di Praia a Mare e Trebisacce, ma anche la più recente vicenda di Cetraro è di un campanilismo politico stupido. Infine, un appello: “Occorre riportare la stazione unica degli appalti sul territorio. Non si può subire decisioni prese altrove”.

Una politica che non vuole, non sa o è connivente. Non a caso, la Calabria è la regione dove si spende meno per abitante (e qui lo Stato centrale centra poco), ma si spende di più in controversie e questioni legali. Questo lo comunica un’altra indagine svolta da Demoskopica. È attraverso le questioni legali che si ricicla il denaro che sparisce.

D’altra parte, che questa sia ‘ndrangheta che comunica con lo Stato è una cosa appurata. O no?
“C’è un episodio che mi pare eloquente. Di recente il demanio si è riappropriato de “La Perla”, un luogo simbolico che dimostra la vicinanza del clan Muto allo Stato (era gestito dal fratello del procuratore Oreste Nicastro). Bene, l’amministrazione di Cetraro non ha detto nulla, nessun evento. La comunità è come non se ne fosse accorta e questo la dice lunga su come siano percepiti questi temi. Bisogna educare alla memoria storica per capire l’oggi. La catechesi se non è incarnata, non è catechesi. Sarebbe anche interessante indagare sulle gestioni che si sono susseguite dopo.”

Non può mancare, alla fine, un parere sulle prossime elezioni regionali. Ci sono gli anticorpi per mantenere fuori i poteri mafiosi? Abbiamo imparato la lezione?
“Ci sono esperimenti, ma la Calabria la salvano i calabresi. Mi auguro che si crei un’unione di forze sociali il più possibile estesa, che non vincano personalismi e logiche politiche. I partiti dovrebbero fare un passo indietro”. Anche perché che siano incapaci emerge in maniera evidente da come è partita la somministrazione dei vaccini. Indovinate? Ultimi… o quasi.