Calabria. Apertura sale giochi: da 8 a 15 ore giornaliere. Altro che lotta alla ludopatia

Finalmente una legge di cui la Calabria aveva veramente bisogno. Dopo lunghe battaglie, cortei, sommosse popolari, epurazioni, deportazioni, la Commissione Affari Istituzionali del Consiglio Regionale della Calabria ha dato parere favorevole a maggioranza, con autorizzazione al coordinamento formale, alla proposta di modifica della normativa regionale contro la ludopatia, ritornata dall’Aula dopo il Consiglio Regionale della scorsa settimana.

La legge prevede il “distanziometro” dai luoghi sensibili come scuole e chiese, e lo stop dalle 24 alle 9 dei locali e degli apparecchi destinati al gioco, con facoltà per i sindaci di ampliare ulteriormente i limiti orari. Chi l’ha scritta e pensata è davvero un genio. Combattere la ludopatia allungando di ben 7 ore giornaliere (da 8 ore a 15 ore), con facoltà per i sindaci di andare anche oltre, l’apertura di sale scommesse e affini. Non c’è che dire, roba che nemmeno Freud. Una sorta di terapia d’urto per chi è preda del demone di gioco. Come a dire: teniamo il più possibile le sale giochi aperte, così i ludopatici avranno più tempo per giocarsi tutto e finire prima sul lastrico e, quando non avranno più niente da giocarsi, vedrete che il vizio del gioco se lo devono togliere per forza. Ecco, è questo il vero volto dell’amministrazione Occhiuto: chiama legge contro la ludopatia una legge che favorisce il gioco, ma soprattutto favorisce una cordata economica che specula sulla salute delle persone fragili. Più chiaro di così.