Calabria, bilanci sociali e partecipati. L’irresistibile ascesa del signor “Demoskopika”

Periodicamente riceviamo segnalazioni che riguardano la frenetica attività di una società generosamente foraggiata dal sistema di potere calabrese, come tutti sapete rigorosamente bipartisan. Terreno fertile per furbacchioni che magari provengono da ambienti politici e si sono intelligentemente riciclati da “imprenditori” per continuare a lucrare e a far “ingrossare” i propri conti in banca. Tutto legale, ovviamente. Perché se si dovessero perseguire le raccomandazioni e le clientele, le patrie galere sarebbero piene e le banche non avrebbero più “clienti”.

Fatta questa doverosa premessa, veniamo al personaggio di turno. Lui si chiama Raffaele (ma tutti lo chiamano Sergio) Rio, proviene dalle file dell’estrema destra ma ovviamente col passare degli anni è diventato consociativo che più consociativo non si può e come il suo storico “talent scout” ovvero Peppe Scopelliti si è adeguato alla bisogna. La sua gallina dalle uova d’oro è un’associazione che si chiama “Demoskopika” e spazia dai sondaggi (ahimé sempre più rari e inutili) al nuovo business dei bilanci sociali e partecipati, sempre più richiesti da amministrazioni conniventi o peggio ancora totalmente ignoranti.

Di conseguenza, a dispetto del nome altisonante, “Demoskopika” non è affatto un “Istituto di ricerca demoscopico” altrimenti sarebbe già estinta o quantomeno alla fame. L’associazione ha un unico socio Raffaele (detto appunto Sergio) Rio, che ha nominato se stesso presidente dell’associazione. Per rendersene conto basta una semplice visura camerale ufficiale facilmente reperibile via internet al costo di 2,50 euro salvo aumenti sempre imprevedibili.

Dicevamo che ormai il core business dell’associazione è rappresentato dalla redazione di questi bilanci partecipativi o sociali e passa dagli “agganci” del Nostro Rio con politici, colletti bianchi e tutto il cucuzzaro. A Rende, per esempio, dove ormai da anni sguazza il famigerato Infantino, “Demoskopika” ha colpito con relativa facilità pappandosi l’appaltino del bilancio partecipativo.

Infantino ha assegnato l’incarico a Demoskopika per un importo pari a euro 36.000 in via diretta. Tale possibilità è concessa per legge se l’importo dell’incarico è inferiore a euro 40.000 (guarda tu che combinazione). In gergo tecnico si chiama “operazione sotto soglia”… Da tenere presente che per una ricerca simile l’Istituto Piepoli (sì, quello che va in Tv ed è un vero istituto demoscopico regolarmente iscritto all’albo) avrebbe chiesto 4.000 euro. Ma a Raffaele (detto Sergio) Rio e alla sua Demoskopika non solo non si può dire di no ma si arriva a dare dieci volte tanto.

E passare da Rende, cioé il regno di Marcello Mazzetta detto anche il quaquaraquà. amico degli amici e collettore di mazzette di mafiosi, papponi e tutto quanto fa “spettacolo”, a Casali del Manco è quasi un gioco da ragazzi. Eh sì, perché anche in Sila la ormai nota trasversalità della politica cosentina, quella dei Nicola Adamo e dei Gigino Incarnato tanto per citare due dei maggiori impresentabili funzionali a queste logiche, sguazza che è una meraviglia.

Proprio qualche giorno fa Sinistra Italiana ha denunciato che gli amministratori di Casali del Manco hanno deciso, incuranti degli inviti a desistere e trovare un’altra soluzione, di consegnare 40.000,00 euro (in acconto solo 8.000,00 euro qualche giorno fa) per due anni ad una società di Rende, tale Demoskopika (il cui titolare è vicino come si diceva al pregiudicato Scopelliti e tutti e due ringraziano…), per redigere i bilanci sociale e partecipato del Comune. In pratica, la stessa operazione di Rende… 

Per inciso, Sinistra Italiana non contesta nel merito la decisione di procedere alla redazione dei bilanci suddetti, bensì il metodo, e il costo oggettivamente altissimo previsto per la loro predisposizione.

E afferma che si sarebbe potuto, prima di REGALARE questi soldi, se proprio l’ente era sprovvisto di professionalità al suo interno, fare un avviso esplorativo per verificare se sul territorio ci fossero giovani casalini in grado di svolgere questo incarico.

E invece no, piuttosto che pensare alle competenze presenti in loco i nostri amministratori (si spera ancora per poco) preferiscono rimpinguare le tasche di società vicine agli amici degli amici.

Quanto al rapporto con i media, che, oggettivamente, potrebbero sputtanare Raffaele (detto Sergio) Rio, va doverosamente precisato che il Nostro è ammanicato al punto giusto praticamente con tutti i media di regime, dai seguaci di Minniti a quelli del clan Mancuso passando per i giornalisti con grembiule e cappuccio delle “parrocchie” cosentine. Praticamente “coperto” in tutti i settori. E così. anche se qualche mosca bianca ogni tanto gli canta la pampina, Raffaele (detto Sergio) Rio non si scompone più di tanto. A stu priazzu, dicimu a Cusenza, si sopporta anche qualche jestima. O no?