Calabria e autonomia differenziata. “La situazione è grave ma non è seria”

La politica in Calabria è diventata una barzelletta tragicomica. Dopo Mancini e Misasi, da almeno vent’anni non c’è più nulla. Il vuoto assoluto. Quattro tirapiedi che prima stavano in terza e quarta fila e che ora vorrebbero emulare i giganti della cosiddetta prima Repubblica. Ma non è cosa loro. La Calabria affonda e questi signori parlano del sesso degli angeli.
Prendete la Succurro, presidente della Provincia di Cosenza e dell’Anci Calabria e sindaca di San Giovanni in Fiore: solo un mese e mezzo fa si è schierata per l’autonomia differenziata ovvero per la secessione dei ricchi del Nord, in linea con il suo partito – Forza Mafia – e con i suoi capi e manovratori, i fratelli Occhiuto.

Beh, dopo qualche giorno la stessa Succurro, trattata alla stregua di un burattino, manda alla stampa un documento diametralmente opposto a quello che aveva firmato, schierandosi “contro” l’autonomia differenziata e chiamando a raccolta… i sindaci del centrosinistra. Cosa è successo? E’ chiaro che gli Occhiuto le hanno ordinato di fare dietrofront e lei come una marionetta ha obbedito. Tanto non sa cosa significa la dignità in politica.

Il problema vero è che nel centrodestra si è aperta una frattura che sarà difficile ricomporre. La parlamentare della Lega, Simona Loizzo, rivolgendosi alla “regina” delle capre della Sila gliene dice di tutti i colori. E nessuno di Forza Mafia è uscito fuori a difenderla, tanto lo sanno tutti che non rappresenta niente, anzi per essere più precisi è proprio il nulla mischiato col niente. E il presidente Occhiuto muto come un pesce, come da scontato copione. Che succede? Come diceva Flaiano la situazione è grave ma non è seria. Solo manovre elettorali per il voto delle Europee, nel quale gli Occhiuto hanno intenzione di metterci la faccia di… Rosaria e temono di prendere una scoppola contro la Loizzo.