Calabria, «I dg della sanità? Scelti dall’Anac». Proposta di legge del Pd al Senato

Sottrarre le nomine dei manager della sanità dal risiko degli equilibri della politica. È l’obiettivo fondamentale del disegno di legge presentato al Senato da Andrea Crisanti e Nicola Irto, entrambi rappresentanti del Pd. L’obiettivo del testo legislativo – sul quale sarà avviata una petizione popolare per rafforzarne il “peso” – è affidare a una commissione ad hoc, nominata dall’Autorità nazionale anticorruzione, la scelta dei direttori generali incaricati di guidare le singole Aziende sanitarie e ospedaliere.
Con le norme in vigore oggi, si prevede che la nomina dei manager – affidata alla Regione, o al commissario ad acta in territori come la Calabria sottoposti a Piano di rientro – avvenga sulla base della proposta di una “rosa” di candidati selezionati, tra gli iscritti all’elenco nazionale, da una commissione nominata dalla stessa Regione secondo criteri da essa stabiliti e composta da esperti, indicati da qualificate istituzioni scientifiche indipendenti che non si trovino in situazioni di conflitto d’interessi, di cui uno designato dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, e uno dalla Regione.

Il disegno di legge targato Crisanti-Irto punta, invece, proprio a estromettere la politica dalla valutazione e dalla scelta di chi dovrà guidare gli enti del servizio sanitario regionale. Pur mantenendo il potere di nomina dei direttori generali in capo all’autorità politica, con l’iniziativa legislativa dei dem s’intende rafforzare i limiti alla discrezionalità di quest’ultima prevedendo – per un verso – che la commissione valutatrice sia nominata dall’Anac e, per l’altro, che la stessa commissione non si limiti a formare una rosa di candidati bensì selezioni il candidato dotato di requisiti maggiormente coerenti con le caratteristiche dell’incarico da attribuire e lo proponga per la nomina al presidente della Regione.

Quest’ultimo può rifiutarsi solo per motivate e comprovate ragioni derivanti dall’esistenza di un conflitto di interessi. Per la commissione nominata dall’Anac si prevedono inoltre specifici criteri di composizione e, in particolare, la presenza di rappresentanti di medici, operatori sanitari, pazienti e del sindaco del luogo in cui l’azienda o l’ente sanitario per cui si procede ha sede. In tal modo si assicura che la nomina avvenga sulla base di criteri di comprovata trasparenza ma anche avendo riguardo delle specifiche esigenze dei medici, degli operatori sanitari, dei pazienti e del territorio… Fonte: Gazzetta del Sud