Calabria. La cicala, le formiche e “Jo Condor”: la vera storia del villaggio di Natale a Milano

Oggi la propaganda del presidente della Regione ricevendo la pletora dei giornalisti di regime ha decantato le molto presunte gesta dell’amministrazione Occhiuto. Un anno fa proprio di questi tempi la Calabria era diventata la barzelletta d’Italia per il Palaghiaccio gentilmente offerto a… Milano. Noi per fortuna non dimentichiamo.

LA CICALA CALABRIA E LE FORMICHE!!! LA VERA STORIA DEL PROGETTO SESTATION ONE ICE A MILANO

di Giuseppe Tassi

Il progetto Sestation one ice con la realizzazione di una megagalattica pista di ghiaccio, come sappiamo AHNOI ormai tutti, è  costato alla regione 2 milioni e 600mila euro, di cui la metà del Fondo Unico per il turismo. Il Fondo unico per il turismo contrariamente a quanto si è voluto far passare non prevede assolutamente che i finanziamenti siano spesi solo in pubblicità o promozione e non dettava tempi di realizzo immediati.

Per smentire leggende  interessate e false, RIAVVOLGIAMO IL FILM E VEDIAMO I FATTI !

LA CONFERENZA PERMANENTE PER I RAPPORTI TRA LO STATO E LE REGIONI APPROVA NELLA SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2022 IL PIANO DI RIPARTIZIONE DELLE RISORSE DEL PIANO FONDO UNICO PER IL TURISMO IN CONTO CAPITALE. (REP. ATTI N. 208/CSR DEL 28 settembre 2022). https://www.statoregioni.it/media/5290/p-8-csr-atto-rep-n-208-28set2022.pdf

Alla Regione Calabria vengono assegnati quasi un milione e trecento mila euro (per la precisione 1,292.400.00). La regione che prende di più è il Veneto con quasi 4 milioni di euro. Poi la Toscana che si avvicina ai tre milioni, Alla Lombardia vengono assegnati oltre due milioni e mezzo; alla Campania quasi 2 milioni, mentre alla Puglia oltre un milione e mezzo, così come alla Sicilia e alla Sardegna.

Nella delibera vengono anche approvati e inseriti in coda i relativi progetti   delle varie regioni dando però la possibilità di eventuale modifiche successive da apportare successivamente sempre in accordo con il Ministeri del turismo e con la conferenza Sato regioni.

La maggior parte delle regioni presenta dei progetti tesi  a valorizzare  e recuperare zone interne e montane, campagne, borghi diffusi, si punta a dare uno sviluppo a segmenti particolari del turismo che sempre più spazio stanno guadagnando nel mercato turistico.

Il Veneto ha presentato un progetto definito “ porte dell’accoglienza” volto ad aprire sul territorio veneto dei punti di informazione rivolto ai turisti. Poi la realizzazione di una ciclovia del Garda, una passarella ciclopedonale sulle colline del prosecco di Conegliano e un nuovo portale turistico.

Prendiamo adesso una regione del sud, la Puglia, che presenta una dei progetti più completi volto a creare un sistema integrativo dei cammini di Puglia. In pratica la Puglia va a recuperare, collegare e ristrutturare i percorsi storici, tipo la via Francigena, trekking, naturalistici, rendendoli usufruibili e accessibili. La via del Salento, la rotta dei due mari, il cammino di Don Tonio Bello, eccetera eccetera. Un progetto di quasi 100 pagine con grafici, foto, disegni, modelli di segnaletiche., installazioni, aree di sosta,. C’è anche una parte relativa all’accoglienza con il recupero di edifici pubblici per la costruzione di ostelli. Veramente un bel progetto preparato con tempo e conoscenza. Da progetti simili si capisce perché la Puglia è la regione guida del turismo al Sud.

Andiamo alla Lombardia. La Lombardia, invece di finanziare piste di giacchio, ha preferito anch’essa puntare sul turismo naturalistico e ambientale. Anche loro puntano a creare una rete escursionistica lombarda, una  viabilità agro-silvo-pastorale e percorsi ciclo pedonali e ciclabili nei comuni montani.  Lombarda.

Quasi tutte le regioni puntano su progetti simili volti a recuperare zone interne, montane, naturalistiche a fini turistici. La Campania punta alla valorizzazione di  borghi e cammini, tra cui la via francigena in Campania. L’Abruzzo alla creazione di aeree sosta camper in vari comuni della regione, La Basilicata punta al potenziamento infrastrutturali di alcuni comprensori sciistici. Sul digitale e una rete informativa nel sistema turistico regionale puntano invece l’Emila e Romagna e il Trentino. E mi fermo qui, anche i progetti meno interessanti parlano di recupero di paesi, monumenti e borghi.

E arriviamo alla Calabria. Il bello è che nell’accordo del 28 settembre la Calabria presenta un progetto: “HUB PARKING-ACCESSIBILITA’ E FRUIBILITA’ DEL TURISMO IN CALABRIA”.  L’idea del dipartimento del Turismo Calabria è buona. Si legge infatti nella proposta: “L’intervento consiste nella realizzazione di 6 mini Parking Hub pilota, realizzati utilizzando le modalità costruttive tipiche dell’ingegneria naturalistica, da localizzarsi nelle località e nei Comuni in cui sono localizzati i principali attrattori turistici regionali e da associare a sistemi di mobilità sostenibile (car sharing bike sharing). I Parking Hub fungeranno anche da centro di informazione turistica rispetto ai territori e ai Comuni dell’area di riferimento”.

Nelle due paginette del progetto, la Regione parla  dei punti di criticità del turismo nella nostra terra da cui scaturisce l’idea di potenziare l’accessibilità. Si scrive:” La Calabria è un territorio periferico non facilmente accessibile e fruibile a causa di un non ottimale sistema di collegamenti con l’esterno e interni, soprattutto nelle aree montane, collinari e dell’entroterra dove si trova buona parte del patrimonio culturale e naturale. Il sistema si caratterizza anche per la scarsa efficienza dei servizi…”.

Questo era il  progetto che la Calabria aveva presentato a fine settembre e che la Conferenza aveva approvato. L’idea era giusta, in linea con i progetti ben più corposi delle altre regioni. Non si capisce perché la Calabria successivamente cambia idea e propone un cambiamento di progetto sposando l’idea del Palaghiaccio Calabria a  Milano. Su questo il Presidente Occhiuto, nuovo assessore al turismo sa darci una risposta? Non ci si venga a dire che non c’erano i tempi di realizzazione. Lo stesso progetto iniziale parla di 3 step per la sua attuazione e la stessa convenzione Stato/Regioni dice che i progetti devono essere realizzati in 18 mesi dando anche la possibilità di una proroga.

C’era tutto il tempo di  focalizzare, approfondire e progettare l’idea. La Calabria perché ha voluto fare da Cicala che ha sprecato soldi in un’iniziativa effimera, mentre  molte altre altre regioni hanno scelto di fare le formiche che puntano su progetti seri volti a potenziare il territorio? Che cosa è successo dopo quel 28 settembre? L’idea del PALAGHIACCIO CALABRO chi l’ha avuta e chi l’ha sponsorizzata? Attendiamo dal Presidente Occhiuto una risposta convincente e soprattutto vorremmo sapere se per i Funt ( fondo unico turismo) del 2023 e 2024 si continuerà a fare la cicala a Milano o in qualche altra Stazione FFSS italiana o aeroporto che dir si voglia, oppure si prenderà esempio dalla formica Puglia e si metterà a terra un progetto serio e credibile.

Altrimenti mi sa tanto che più che a Macondo, come è stato detto, la nostra regione continuerà ad essere paragonata a Jo Condor. E CHE, C’HO SCRITTO JO CONDOR ??!!!