Calabria, i rifiuti come le galline dalle uova d’oro. La gara da 1 miliardo di Gualtieri e i faccendieri al lavoro

La notizia ormai comincia a girare con insistenza nei corridoi della Cittadella, decimo piano.  Il commissario Arrical Bruno Gualtieri sta preparando una gara da 1 miliardo di euro (sì avete letto bene) per gestire la raccolta dei rifiuti e la depurazione della Calabria centrale. Ecco perché Occhiuto non permette le elezioni all’Arrical, dove dovrebbero entrare i rappresentanti dei sindaci. È per questo motivo che Gualtieri, contro ogni norma, verrà prorogato nella sua carica di commissario per altri 6 mesi.

Gli indizi che hanno portato alla rivelazione della notizia, del resto, sono sotto gli occhi di tutti da tempo. Basta guardare le persone che circondano Gualtieri. Su tutti Pasquale Malena, noto imprenditore del settore vinicolo di Cirò Marina, condannato anche in appello a 7 anni di reclusione (in primo grado gli era stata inflitta una condanna a 12 anni e 9 mesi) nel processo Stige con l’accusa di essere “vicino” alla cosca Farao-Marincola. I suoi prodotti sarebbero stati imposti dal clan ai ristoratori tedeschi e in molti affermano che la cosca Farao-Marincola avesse immesso nella società “cav. Antonio Malena 1949 s.r.l.“, somme considerevoli di denaro provenienti dalla bacinella della cosca.

Eppure Malena si aggira quotidianamente negli uffici regionali in compagnia di Maximiliano Granata, detto anche lo sceriffo senza pistola, dipendente della Regione Calabria per grazia ricevuta nonché presidente in regime di proroga del Consorzio Valle Crati e di Bruno Gualtieri commissario Arrical. Non che sia una novità, beninteso, dal momento che l’andazzo va avanti da anni. Ma in questi ultimi mesi si sta un po’ esagerando. Malena era presente anche al Vinitaly con tanto di fotografia con Roberto Occhiuto. Quando è troppo, è troppo.

Malena è entrato nel “giro” dei rifiuti e della depurazione proprio grazie a Granata, il quale evidentemente gli ha fatto fiutare affari. Ma la quadratura del cerchio è arrivata con l’ingresso sulla scena di Antonino Daffinà, il faccendiere vibonese esperto in… occupazione di posti e di incarichi, attualmente addirittura subcommissario della depurazione nazionale nominato direttamente dal governo. Daffinà è notoriamente uomo di fiducia di Occhiuto e da quando ha iniziato ad aggirarsi nei corridoi della Cittadella è apparso chiaro a tutti che qualcosa di grosso sta bollendo in pentola. Ed ecco che si è materializzata la notizia del bando pluriennale per una gara dall’importo fantasmagorico: un miliardo di euro per tutta la gestione della raccolta dei rifiuti e della depurazione della Calabria centrale.

La torta da spartire è tanta e i sindaci, che dovrebbero essere i veri amministratori di Arrical, sono tutti muti e allineati. Ma il più indecente e “covatto” di tutti è il futuro presidente di Arrical, Orlandino Greco, attuale sindaco di Castrolibero, che ha barattato l’appoggio di Granata (che sbava per restare al Consorzio Valle Crati), con la presidenza di Arrical per lui (povera Calabria nostra!) e con un incarico per l’avvocato Gangi, diventato legale di fiducia di Kratos, la società che gestisce il depuratore di Rende. Ecco perché il piccolo Orlando rimane in silenzio… aspettando gli eventi. Insomma, una torta così grande che tutti potranno averne una parte. E le stelle, come sempre, stanno a guardare.