Calabria, la guerra dell’acqua. Occhiuto in stile podestà “minaccia” i sindaci: qualcuno si ribella?

È iniziata l’era del podestà Occhiuto.
È di ieri la notizia che la giunta regionale, su proposta di Robertino e dell’inutile Minenna, ha commissariato i Comuni di Gioia Tauro, Pianopoli, Acquaformosa e San Giovanni di Gerace, che – oltre a non aderire all’Autorità “Rifiuti e risorse idriche della Calabria” – nelle scorse settimane hanno approvato delibere per la non adesione alla nuova Authority regionale per rifiuti e acqua. Oggi su un quotidiano di regime, Robertino/a dichiara che si accorderà con ogni singolo comune.
Come al solito, il presidente è contraddittorio dichiarando una cosa e facendo l’esatto contrario.

Forse sarebbe stato il caso di confrontarsi con i comuni prima di istituire Arrical con i suoi regolamenti e normative. Forse era il caso di confrontarsi con i sindaci per stabilire insieme il cronoprogramma che prevede l’ingresso di Sorical nella gestione delle reti idriche. Sicuramente un confronto con i sindaci avrebbe permesso un iter meno traumatico ed avremmo evitato la perdita di oltre 300 milioni di euro di finanziamenti sull’idrico.
Ma questa non è la strada che segue un podestà. Perché proprio podestà? È questo l’appellativo che in molti hanno scelto per commentare – rigorosamente in privato – le ultime prodezze del Nostro. Ed è persino superfluo aggiungere altro.

Robertino non vuole il confronto perché tanto sa che i sindaci mai si ribelleranno al suo volere. Ed è così ed in questo clima che Robertino arriva a commissariare 4 comuni che non si sono adeguati al suo bolere. Ma Occhiuto è anche un presidente senza palle perché non ha avuto il coraggio di commissariare i comuni più grandi come Cosenza, Reggio Calabria, Crotone, Catanzaro e Corigliano-Rossano. Ma perché? Eppure era la cosa più logica da fare. O forse pensa che i commissariamenti possano costituire un deterrente per altri “ribelli”?

È strano che Robertino non se la sia presa con Gualtieri, che ancora non ha neanche iniziato ad espletare le operazioni di voto affinché Arrical venga governata dai sindaci così come prevede la norma, ma si sia accanito contro 4 comuni.
Ma questo modo di fare rappresenta la sua vera natura che vuole controllare tutto e tutti, usando tante teste di legno nei posti di governo. Le solite teste di legno, che non avrebbero alcun ruolo nella normale società civile e che per tale motivo, pur di guadagnare qualcosa, sono disposte a prendersi tutte le responsabilità. E questa è la tecnica usata da Occhiuto nella formazione della giunta regionale, stoppando, di fatto, l’unico assessore che avrebbe il diritto, considerato il numero di preferenze, di alzare la voce. Ma anche in questo caso Gianluca Gallo è rimasto muto.
Nessuno alza la voce per difendere l’autonomia dei sindaci che seppur eletti democraticamente dalle loro comunità, non possono decidere le sorti della loro stessa acqua.
Ora vedremo il vero valore dei sindaci e capiremo se i sindaci difenderanno gli interessi dei propri cittadini o si adegueranno al volere del podestà, a colui che vuole trattarli come pedine nelle Sue mani.
La nostra sensazione a pelle è che anche i nostri sindaci, pur di non contrastare il presidente, che oggi come oggi è come se fosse il presidente della Fiat ai tempi delle vacche grasse dell’Avvocato con tutti i soldi e i posti di lavoro che distribuisce, perderanno la propria dignità e venderanno i propri cittadini. O no?