Calabria, la “guerra” tra Gallo e Robertino. Protagonisti, retroscena e la voglia di vendetta del parassita

La guerra tra Gallo e Robertino e la voglia di vendetta di Occhiuto

Per capire i sentimenti di “odio” tra Robertino Occhiuto alias il parassita e Gianluca Gallo, che ormai serpeggiano apertamente dai corridoi e dalle stanze dei bottoni della Cittadella, bisogna partire dalle Regionali del 2014 quando Gianluca Gallo non venne eletto nelle file della “Casa delle Libertà” nonostante avesse collezionato oltre 6.000 voti. Il generale Graziano ottenne oltre 9.000 voti e gli soffiò il seggio.

Gianluca Gallo, consigliere uscente, venne abbandonato da tutti ma lui non digeri il comportamento di abbandono e menefreghismo del suo amico di sempre Robertino con cui aveva militato nell’Udc di Casini quando erano ancora ragazzini (imberbi no, visto che lo sono ancora adesso in perfetto stile “gagherini” quali sono entrambi…). Gallo soffri di questo comportamento ed uscì dal partito creando qualche anno dopo, prima di rientrare in Consiglio regionale, un movimento denominato “La Calabria che Vuoi”.

Ma nel 2016 Gallo vinse il ricorso contro Graziano dopo 2 anni di cause e rientrò in Consiglio Regionale proprio ai danni dello stesso generale, che come al solito aveva giocato sporco “dimenticandosi” di essere in aspettativa alla Forestale. Pensate che serietà! Ed è allora che si rifà vivo Robertino, che considera Gallo un uomo senza palle. Robertino lo convince a rientrare in Forza Italia ma in cambio gli deve dare la guida del partito provinciale al posto del galoppino Luigi De Rose. Anche Gianluca Gallo è furbo ed accetta perché sa che con il Partito provinciale in mano e con il suo movimento può aumentare il suo consenso.

Siamo alla fine del Governo Oliverio alla Regione e Mario Occhiuto scende in campo e si propone a candidato presidente. I fratelli Occhiuto però non sono ben visti a Roma e soprattutto non sono ben visti da Silvio Berlusconi che invece, apprezza la sua amica di sempre Jole Santelli. Che frequenta la casa di Arcore perché molto amica della ex compagna di Berlusconi Francesca Pascale.
Jole vuole diventare presidente della Regione Calabria ma ha un ostacolo da superare: Mario Occhiuto.

Ma Jole è molto brava nelle sue strategie e convoca, tramite messaggio telefonico, Gallo, Cannizzaro, Mangialavori, Caligiuri ed altri big regionali di Forza Italia a Roma… ma non viene invitato Roberto Occhiuto.

Robertino viene a sapere della riunione ma non ne conosce ancora il motivo ed è molto adirato/a. Qualcuno dice – addirittura – che sembrava tale e quale ad una “checca isterica”.

Intanto però a Roma, i convenuti stiano una lettera indirizzata a Berlusconi dove di fatto scaricano Mario Occhiuto e chiedono la candidatura di Jole Santelli. La lettera doveva rimanere per il momento privata. Quella notte stessa, la Santelli raggiunge Berlusconi ad Arcore per consegnare la missiva e dorme addirittura nella villa diventata leggendaria per il “bunga bunga”.

Intanto però qualcuno, sicuramente dei convenuti a Roma, consegna ai giornali di regime la lettera, che viene pubblicata il giorno dopo. I presenti si chiedono ancora chi è stata la talpa. Robertino si sente tradito e va su tutte le furie e promette vendetta. Chiama tutti traditori. Non vuole vedere nessuno … ma ovviamente sa che Jole è malata, briga sottobanco insieme a quello squallido personaggio di Piercarlo Chiappetta e… rinasce dopo la morte della Santelli.

Da stratega del piffero – quale è – decide però che non è ancora il momento di vendicarsi (la vendetta verrà solo rimandata), ma di usare tutti quei polli, da Gallo a Cannizzaro, a Mangialavori, alla Caligiuri, a suo favore per le imminenti consultazioni elettorali regionali del 2021. Ci riesce e qui inizia la sua vendetta… non si sa come, convince quella ingenua di Fulvia Caligiuri a non candidarsi per un posto al Senato ed a candidarsi per un posto alla Camera… firmando in pratica la sua “eliminazione”.

A Gianluca Gallo, considerato traditore principale, non può non affidargli l’assessorato grazie ai suoi 20.000 volti ma lo avverte di non rompere i coglioni (ha detto proprio così nonostante non li..  abbia!) negli altri settori e di fatto ridimensionando Gallo rispetto alla grande libertà di movimento che aveva con la Santelli. Ora è Gallo a “temere” la presenza di Occhiuto, dal quale è meglio stare alla larga per non litigare e non perdere quell’assessorato che è una vera e propria gallina dalle uova d’oro grazie alla quale ha preso tutti quei voti.

Quello tra Robertino/a il parassita e Gallo è un rapporto fatto di bugie, rancori e sentimenti di vendetta reciproca ….all’apparenza tutto rose e fiori ma dietro uno contro l’altro ed ognuno cerca di prevalere negli uffici regionali, sparando ed accusando l’altro.

Subito.dopo la morte della Santelli, ci fu una riunione tra i big di forza Italia Calabria senza la presenza di Occhiuto… avevano tutti indicato Gallo quale successore della Santelli ma Occhiuto, forte dei suoi rapporti a Roma, scongiurò questa possibilità ma si infuriò ancora di più.

Per vincere la battaglia Robertino non propose più Mario ma se stesso approfittando del suo ruolo di capogruppo alla Camera e portò Salvini e Meloni verso le sue posizioni ma dovette cedere su alcuni nomi di assessori e candidati consiglieri che Robertino non gradiva.
Ma in quella trattativa riuscì ad inserire Mario per un posto in parlamento e il cerchio era finalmente chiuso. Ma tutte le “guerre” sommerse prima o poi riaffiorano a galla e presto o tardi arriverà il momento della resa dei conti finale. A presto…