Calabria, maladepurazione. Il summit di Gualtieri e Daffinà per il “passaggio” da Valle Crati a Sorical: protagonisti e retroscena

Per giovedì 15 febbraio il commissario Arrical Bruno Gualtieri ha convocato una riunione con Regione Calabria, Kratos (società privata che gestisce il grande depuratore di Rende), Granata (per il Consorzio Valle Crati), Daffinà (sub commissario nazionale alla depurazione) e Sorical per discutere sull’affidamento del project financing sulla depurazione da Valle Crati a Sorical.

La richiesta potrebbe anche sembrare “legittima” ma non lo è perché il Consorzio Valle Crati non ha più alcun rappresentante legale. Ancora si cerca di coinvolgere il tragicomico sceriffo senza pistola di Granata, sbertucciato in tutta la Calabria, che tuttavia non ha più alcuna legittimità. E nel contempo non si invitano i comuni che fanno parte del Consorzio Valle Crati che, nonostante siano attori principali, vengono ignorati.

Ma cerchiamo di capire come nasce questa “scelta” da parte di Gualtieri (per Arrical), Kratos e Daffinà, che a quanto pare difendono il loro “affiliato” Granata perché facente parte della medesima “associazione”. Innanzitutto, è difficile capire come Regione Calabria e Sorical possano sedersi ad un tavolo con chi non è legittimato a stare a quel tavolo. La Regione Calabria nella persona di Salvatore Siviglia non si è mai espressa in merito a questa situazione così come non c è mai stata una dichiarazione ufficiale dei rappresentanti di Sorical.

Ma, negli ultimi giorni, un nuovo elemento si è aggiunto alla sempre più imbarazzante “telenovela” del Consorzio Valle Crati: l’ex presidente – sempre lo sceriffo che fa cilecca – ha deciso che chi non è in regola con i pagamenti non può partecipare alle operazioni di voto per la nomina del nuovo presidente (una regola non prevista nello statuto del Consorzio…ovvero una nuova invenzione del faccendiere). Eh sì, perché il soggetto di cui sopra vorrebbe che a votare fossero solo i comuni a lui vicini primo tra i quali a quanto pare Castrolibero, che secondo i boatos che si raccolgono nella Cittadella lo vorrebbe di nuovo come presidente in cambio della presidenza Arrical da affidare al sindaco Orlandino Greco e l’incarico all’avvocato Angelo Gangi quale difensore di fiducia di Kratos. Il piccolo Orlando ufficialmente nega ma lui… nega sempre per deformazione professionale salvo poi aggiungere che deve guardare le carte… da peste ca li mbacchia come diciamo a Cosenza.

Al contrario, Granata non vorrebbe che a votare fossero i comuni di Cosenza, Rende, Montalto Uffugo, Casali del Mango e Carolei. Che evidentemente non sono dalla sua parte e che sono pronti a cacciarlo a calci in culo.

Per una migliore comprensione dei fatti. Da una parte abbiamo Arrical (Gualtieri) e dall’altra Valle Crati (Granata) legati dall’appartenenza al club dei “vibonesi” dell’imprenditore condannato in Appello per concorso esterno in associazione mafiosa Pasquale Malena e Antonino Daffinà, il cui scopo è quello di controllare gli affari sui rifiuti e sulla depurazione.

Questi soggetti che fanno parte del marciume che popola la nostra Calabria hanno anche un altro elemento in comune: l’amicizia con Robertino Occhiuto, che non si degna di fare alcuna dichiarazione in merito all’argomento cercando di nascondersi ma ormai è stato “sgamato” perché il grande “puparo” di tutta questa tragicomica operazione è proprio lui.
D’altronde depurazione e rifiuti rappresentano una vera “manna” caduta dal cielo e nessuno vuole rinunciare alla sua fetta milionaria.
Il tutto sotto gli occhi di una serie di sindaci corrotti o corruttibili che dovrebbero difendere gli interessi delle proprie comunità ma che in realtà sono collusi con questo sistema. Vi terremo aggiornati. Come sempre.