Calabria, Morra fa il paladino della legalità a Vibo ma per Cosenza è “muto”

Non sarà sfuggito ai tanti titolari di un account social l’iperattivismo antimafia di queste ultime settimane del senatore Nicola Morra. Sono giorni che denuncia tutto e tutti nella zona del Vibonese: assessori e sindaci che partecipano a matrimoni di parenti di boss di primo piano della ‘ndrangheta, infiltrazioni mafiose in questo o in quel comune vibonese, corruzione di sopra e collusione di sotto. Ne ha per tutti, e fa nomi e cognomi. Si comporta come se fosse davvero il presidente della commissione antimafia, mentre fino a qualche settimana fa era silente su tutto.

Si direbbe che il professore prestato alla politica, con questo suo sciorinare giornaliero contro la massomafia, voglia lanciare un messaggio a qualcuno. Morra, a differenza dei suoi ex colleghi 5Stelle, non è vincolato al “secondo mandato” ed è del tutto evidente che ha intenzione di proporre la sua candidatura a qualcuno. Ma come si sa i posti a disposizione sono pochi, e poi c’è la famigerata soglia di sbarramento da superare per chi non “aderisce” alle due grandi coalizioni. L’unica opportunità per Morra di poter rientrare in Parlamento è quella di entrare nella possibile coalizione che si sta delineando a sinistra come aderente al neonato partito di De Magistris, con la speranza che si concretizzi una alleanza con Conte e Di Battista. È questo il motivo di tanto gracchiare di Morra. Accreditarsi con De Magistris e qualche pollo che ancora lo segue come paladino antimafia. Cosa che, guarda caso, si ricorda di fare solo due mesi prima del voto. Con particolare preferenza per il collegio che comprende anche Vibo Valentia e provincia.

Morra, prima di parlare dei matrimoni dei boss frequentati da politici, dovrebbe però spiegare alla città di Cosenza e al suo relativo collegio – dove peraltro è stato eletto – cosa è realmente accaduto al Tribunale di Cosenza. Una vicenda dove Morra è il protagonista. Spieghi, se è vero che vuole combattere la massomafia, cosa è successo ai suoi esposti, spieghi il caso Cirò/Manzini, spieghi cosa voleva dire Aiello quando diceva, nelle sue intercettazioni, che i Cinghiali ricattano Morra, e spieghi anche chi e perché ha boicottato l’ispezione ministeriale presso il Tribunale di Cosenza. Di questo deve parlare Morra che di chiacchiere siamo costretti già a sentirne tante…