Calabria, sanità: licenziati tutti i precari. Usb: “Tutta opera di una banda di criminali”

“Ieri si è consumata l’ultima farsa, tra politica regionale, commissari alla sanità e manager ospedalieri, tutti concordi che i precari che da tre anni assicurano l’assistenza ai nostri concittadini devono andarsene a casa.

Questa è la sintesi della giornata di ieri cominciata prima alle ore 12,00 poi rinviata alle ore 15,00, proseguita ancora peggio quando con molta calma sono arrivati i “cultori” della sanità calabrese alle per 18,00 e si sono riuniti senza lavoratori, né tantomeno i rappresentanti della USB, che li sostiene, una riunione tra amici con il risultato che per voce del presidente Oliverio (i suoi rappresentanti Pacenza e Belcastro…) alle ore 20,00 dichiarano: i commissari NON vogliono assumervi mentre io/noi… siamo dalla vostra parte!!! Loro con la pancia piena pretendono di dare lezioni sulla sanità a noi lavoratori!! A parte le considerazioni politiche che ci riserviamo di fare successivamente, sul fatidico io voglio ma gli altri i cattivi non vogliono“.

E’ quanto scrive in una nota il sindacato Usb Calabria. “Vorremmo solo ricordare alla politica – prosegue la nota– come cittadini che il MEF ha comunicato la maggiorazione delle aliquote IRAP e IRPEF per la Calabria dovuta ai deficit sanitari ancora scoperti, visto che non abbiamo raggiunto gli obiettivi previsti dai rispettivi piani di rientro dai deficit sanitari relativamente all’esercizio 2018, pertanto per l’anno 2019 saranno previste maggiorazioni sia per le aliquote IRAP sia per l’IRPEF, quindi la sanità ce la stiamo pagando con i soldi NOSTRI!! Senza dimenticare i Ticket!!

A fronte dei tagli alle nostre cure, la politica non taglia mai se stessa ma taglia i cittadini (ops… avremmo dovuto dire sudditi). Per poi sentirli piangere solo quando vengono toccati i loro fondi e sono costretti “poverini” a tagliare i servizi ai cittadini. Lacrime di coccodrillo… Ai nostri cittadini calabresi e catanzaresi in particolare diciamo di sostenere questa battaglia perché quando si sta male molti capiscono cosa vuol dire non avere accesso alle cure e con personale nei reparti che deve andare avanti ed indietro perché è solo a gestire interi reparti!!

Una “partita” questa della sanità pubblica che sta ricadendo tutto sui soliti noti, i lavoratori e cittadini più poveri. Come USB non possiamo permettere discriminazioni tra lavoratori che fanno parte di una stessa graduatoria del 2015, dove già 70 unità sono state assunte ed i 200 padri e madri di famiglia che fino ad oggi “hanno buttato il sangue” per l’azienda ospedaliera dedicandosi alle cure dell’utenza calabrese ora si trovano a questuare il posto di lavoro!! Cinque anni fa il numero dei medici e degli infermieri dipendenti del Servizio sanitario nazionale è stato ridotto del 15%. E “in modo casuale”, semplicemente non rimpiazzando nessuno, demolendo il sistema di difesa sociale pubblico dopo averlo degradato derubandolo con la loro stessa gestione.

In Italia e non solo, il tentativo è quello di affidare la nostra salute a lobby private, dove né il lavoratore medio e nemmeno gli strati sociali medi hanno le risorse per pagarsi le cure, stanno mettendo tutta l’Italia in mano all’usura e al parassitismo con una parte della sanità, quella a pagamento e più qualificata, solo per le persone più ricche. Stanno ottenendo quello che volevano: creare la sanità dei ricchi. Bel risultato!! E giustamente !! La cosa deve passare prima attraverso la demolizione del “pubblico”  con i licenziamenti di chi presta la propria attività negli ospedali pubblici come Catanzaro. Una banda di criminali che specula sulla nostra salute! La USB ha attivato tutti canali nazionali e regionali per mettere all’attenzione la situazione dei lavoratori della sanità calabrese, sono previste in settimana altre forme di lotta”, conclude la nota.