Calabria zona rossa, Cotticelli naufraga su Rai3: “Il piano Covid? Dovevo farlo io… Ora mi cacceranno”

La verità sulla gestione dell’emergenza Coronavirus in Calabria è emersa in tutta la sua drammaticità nella tarda serata di ieri, quando su Rai 3 durante il programma di informazione e approfondimento “Titolo V” è andato in onda un servizio dai contenuti clamorosi. Presentato dalla conduttrice Francesca Romana Elisei, che ha illustrato i dati dei ricoveri in Calabria ed evidenziato l’incongruenza tra l’attuale situazione epidemiologica calabrese e la dichiarazione della “zona rossa” stabilita dal Governo Conte, il servizio dell’inviato ha raccolto le testimonianze della Calabria con i malumori delle principali città ma poi ha intervistato il commissario della sanità calabrese, il generale dei carabinieri (in pensione) Saverio Cotticelli, nominato proprio dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte due anni fa, quando era ancora alleato della Lega. 

Nell’intervista, dai connotati pittoreschi (Cotticelli chiede alcuni documenti alla sua subcommissaria “Maria“ Crocco, che gli risponde “la devi finire, tu devi andare preparato), il commissario a cui il premier Conte e il Cazzaro Verde hanno affidato la sanità calabrese inizialmente accusa proprio il Governo: “Hanno sbagliato, si sono dimenticati che c’erano due Regioni commissariate, la Calabria e il Molise. Hanno dato l’incarico al Presidente della Giunta, e si sono dimenticati che qui c’era il commissariamento“.

Poi, incalzato dal giornalista di Rai 3, Cotticelli spiega: “A Giugno mi sono accorto che in Calabria non c’era un piano Covid, e ho fatto un quesito al Ministero. Ho chiesto: chi è che deve fare il piano operativo Covid?“. Il giornalista chiede la risposta e Cotticelli, sfogliando i documenti, come se lo scoprisse in quel momento e quasi cascando dalle nuvole, ammette: “io“. E poi legge, come un bambino che fa mea culpa, la risposta datagli dal Ministero: “Nelle Regioni sottoposte a piano di rientro commissariale, il potere-dovere di predisporre e adottare il programma operativo Covid-19 compete esclusivamente alla struttura commissariale“. L’inviato di Rai 3 chiede a Cotticelli come mai non ha fatto nulla, e il commissario imbarazzato risponde: “Il piano lo sto realizzando e la settimana prossima è pronto“. “Si rende conto che questa è una cosa grave?” chiede il giornalista, Cotticelli resta in silenzio. Poi confida: “Domani mattina io sarò cacciato da qui“.

Intanto proprio due giorni fa, poche ore prima di nominare la Calabria “zona rossa“, il Governo di Conte e Speranza ha prorogato il commissariamento della sanità calabrese per altri due anni, confermando proprio Cotticelli alla guida della sanità calabrese!

A questo punto dovremmo riportare le dichiarazioni di quel buffone del presidente facente funzioni della Regione Calabria Nino Spirlì, al quale probabilmente non hanno detto che il generale Cotticelli è stato messo lì non solo da Conte ma anche dal suo “padrone” Salvini all’epoca nella quale erano alleati. Di conseguenza, stendiamo un velo pietoso e speriamo vivamente di liberarci presto anche di lui, oltre che di Cotticelli.