Cannabis: l’ipocrita campagna del Comune di Cosenza

In città sono apparsi dei manifesti che recitano “La Cannabis ti devasta il cervello”.

Il Comune di Cosenza ha avviato una ipocrita “campagna di sensibilizzazione” su uso di droga e alcool. La campagna è stata promossa dal dirigente del settore educativo del Comune di Cosenza, Mario Campanella. Un servo sciocco del potere, proveniente dagli ambienti dell’estrema destra, che si arroga il diritto di parlare con estrema superficialità di argomenti che non conosce. L’amministrazione comunale e i rappresentanti delle forze dell’ordine si rivelano essere gente ipocrita, in malafede e bigotta. In questi giorni si sente spesso parlare di abuso di droghe da parte dei giovani. Il problema è che questa tematica non viene affrontata nella maniera opportuna.

cannabis

Nelle strade centrali e di periferia posti di blocco continui, nelle scuole le forze dell’ ordine prima eseguono irruenti blitz e poi, sfacciatamente, trovano anche il coraggio di parlare di disagio giovanile, all’Università la presenza massiccia è ormai consuetudine. La nostra sicurezza è data dalla crescente militarizzazione del territorio ? Il problema non può essere rappresentato da chi è vittima del diffuso disagio sociale ma bensì da chi imbracciando i mitra simula uno stato di guerra permanente. Come si può pensare che sia la presenza delle forze dell’ordine nelle scuole sia la soluzione per educare i ragazzi? I genitori, i presidi e gli insegnanti cosa vogliono insegnare giovani? Se un ragazzo viene criminalizzato perché trovato in possesso di qualche grammo di cannabis e viene trattato come un narcotrafficante (già perché in una città governata da corruzione e malaffare il problema per la questura è rappresentato dal piccolo spaccio) si danneggia la psiche dello stesso.

coca
In questa città il problema non può essere rappresentato dalle droghe leggere, quando tanti ragazzi sono ammaliati dal corteggiamento illusorio della “dama bianca” oppure si lasciano cadere nell’ abisso abbracciati dalla “dama nera”.
Nella Cosenza degli anni ’10 del 2000, forse nessuno se ne è accorto, forse non se ne parla perchè la cocaina piace a tutti, ma le piaghe sociali sono proprio queste. Il crescente diffondersi della “pezzata” e il ritorno in circolo dell’ eroina.
Senza troppi giri di parole: BASTA IPOCRISIA!

Tratto da Ciroma.org