Cara Jole, in Calabria ad ingrassare sono sempre gli stessi

Checchè ne dica la Jole la stagione estiva, uno dei motori economici più importanti della nostra regione, è più che compromessa, purtroppo!

«Per l’estate 2020 noi stimiamo una contrazione di 362mila arrivi, di turisti, parliamo di un 20, 25% in meno rispetto all’anno scorso, con un aggravio ancora più evidente se i dati si raffrontano alle presenze turistiche, cioè, ai pernottamenti. Stimiamo 2,4 milioni di presenze turistiche in meno in Calabria. Questi dati hanno evidenti ripercussioni sul piano economico. La cifra è tutt’altro che scontata, è abbastanza rilevante, parliamo di circa 230 milioni di euro, escluso l’indotto, cui non beneficerebbe il sistema turistico calabrese». Raffaele Rio, presidente di Demoskopika.

“l’anno scorso di questi tempi, russi e tedeschi già cominciavano ad arrivare, la preparazione delle strutture cominciava già a febbraio per la manutenzione ordinaria e straordinaria, e a metà maggio il 60-70% delle strutture era già pieno, all’oggi, per i motivi che tutti sappiamo siamo ancora a zero. Le prospettive sono nere, e anche se dovessimo ripartire a breve (ovvero dopo il 3 giugno), potremmo recuperare un 20 massimo 30%, ma solo con il turismo di prossimità, calabresi che tornano nelle seconde case e qualche italiano che sceglie la Calabria”. Francesco Perino, segretario generale Federalberghi Calabria.

Per dare l’idea della drammatica situazione un dato su tutti: “solo sulla Costa degli Dei (55 km da Pizzo a Nicotera passando per Tropea) si calcola una perdita di 10.000 unità lavorative.

Mancheranno 10.000 posti di lavoro nella zona più “turistificata” della regione, ma la crisi si estenderà per tutta la Calabria. Molte delle piccole attività a conduzione familiare, piccoli lidi, ristorantini, bar non proveranno nemmeno a riaprire, così le famiglie che lavoravano 3 mesi in estate per viverci tutto l’anno si stanno già trovando senza un soldo in tasca. Salterà tutta la filiera dei fornitori alimentari spesso attività di prossimità con ulteriore perdita di posti di lavoro”.

Al di là del libro dei sogni presentato dalla Santelli dove dice di risolvere tutti i problemi della Calabria (elencati in 15 macro voci di intervento) nell’arco temporale del suo mandato, all’oggi si registrano solo chiacchiere per fronteggiare la drammatica situazione in cui versa il settore della ristorazione e dell’accoglienza, spina dorsale della nostra economia. Nella stagione che sta per arrivare lavoreranno veramente in pochi, e soprattutto chi ha grandi strutture e capitali da spendere. Ma tutti sappiamo che la nostra filiera della ristorazione e accoglienza è fatta per lo più di piccole attività a gestione familiare  aiutati da qualche stagionale. Per lo non c’è speranza.

Ma Jole, com’è suo dovere, ci prova lo stesso a lanciare la campagna pubblicitaria dell’Estate in Calabria. La regione con zero contagi e zero rischi. Dice Jole: l’unico rischio in Calabria è quello di ingrassare. E per la prima volta dice una cosa vera. Perché qui in Calabria si ingrassa veramente. Quello che non dice Jole, però, è che ad ingrassare in Calabria sono sempre gli stessi.

Gli appelli di Jole sono funzionali solo a chi, come dicevamo, possiede grandi strutture – facilmente adeguabili alle “norme anti covid-19”, senza perdita di posti letto o coperti –  accesso al credito e agli aiuti pubblici di sostanza. In quattro parole: gli amici degli amici. Per tutti gli altri quattro spiccioli che nulla risolvono a chi è tagliato fuori dal credito e dagli aiuti pubblici che contano. In poche parole: la piccola e media struttura a conduzione familiare con qualche dipendente. Ovvero la maggior parte delle attività. Per loro si prevedono giorni difficili.

Servono misure concrete per dare sollievo a chi veramente ne ha bisogno, che tradotto significa: soldi in tasca a chi per questa stagione non fatturerà niente. Denaro che sarà utile a tutti coloro che ne usufruiranno secondo regole e norme, per programmare una vera e nuova ripartenza per l’Estate 2021. Perché, purtroppo, quella di quest’anno è già sostanzialmente persa.