Carenza idrica a Cosenza: le responsabilità di Occhiuto e l’esasperazione dei cittadini

Ora Basta! Ogni limite è stato superato. La carenza idrica in città comincia veramente ad esasperare gli animi. E non bastano più le scuse del sindaco sulle presunte responsabilità di questo o quell’ente. La mancanza d’acqua nelle case dei cittadini è una storia che va avanti da anni. Nessuna amministrazione, all’oggi, è riuscita a risolvere il problema, ed in particolare questa amministrazione, non riesce neanche a garantire il minimo di erogazione giornaliera per permettere ai cassoni di riempirsi. La gente è stanca del continuo via vai per riempire qualche bidone alle poche fontane pubbliche che ancora riescono a fornire un po’ d’acqua. Farsi una doccia dopo una giornata di lavoro, a Cosenza, è diventato un lusso per pochi.

Le responsabilità saranno anche della Sorical e della Regione, ma sta di fatto che il sindaco non si è mai determinato, con azioni eclatanti, per porre rimedio a questo atavico problema. Se avesse posto vincoli alla regione così come ha fatto con la metro leggera ottenendo in cambio un finanziamento per costruire il parco del benessere, forse oggi nelle case dei cittadini di Cosenza ci sarebbe l’acqua. Se fosse sincero con i cittadini si incatenerebbe davanti alla regione chiedendo non solo attenzione, ma la soluzione del problema. E in tanti lo seguirebbero. Ma evidentemente gli sta bene questa situazione.

Occhiuto non ha mai prodotto un minimo di progettualità, e non ha mai studiato una soluzione tecnica da sottoporre alla Regione, per il superamento dell’emergenza. Non si è mai impegnato, così come ha fatto per stronzate del tipo museo di Alarico, e roba simile, nella ricerca di finanziamenti da investire nella ristrutturazione delle tubature che portano l’acqua a Cosenza che, allo stato, perdono quasi il 70% del prezioso liquido lungo il “tracciato”.

Già, perché l’unica grande opera di cui abbiamo bisogno e con urgenza a Cosenza, è la riqualificazione dell’acquedotto. La cosa più importante. Più delle piazze, più dei ponti, e più di luci e lucine. Ma Occhiuto sa di poter “liquidare” (ed è il caso di dirlo) la questione con le solite chiacchiere sulle responsabilità degli altri. E nel mentre paga a botte di “somme urgenze” rattoppi alla linea che non servono a niente, se non a rendere più ricchi gli amici degli amici. Ecco perché non si incatena davanti alla Regione, perché la situazione di emergenza gli sta bene, così può continuare ad assegnare affidamenti diretti ai soliti noti.

Se fosse una persona onesta convocherebbe la cittadinanza e la inviterebbe a seguirlo fin dentro la stanza di Palla Palla, e poi vediamo se il problema si risolve.

Ma non aspettatevi questo da Occhiuto perché ha tutto l’interesse affinchè l’acqua nelle case dei cosentini resti solo un miraggio.