Caro carburante, i distributori vanno in bianco: “Vendite dimezzate, molti chiuderanno”

Rincari di benzina e diesel di 20 centesimi al giorno. “La notte ormai non dormo più. Aspetto il messaggio dell’Eni sui rincari che devo fare il giorno successivo” racconta il titolare di un distributore.. Ieri in alcune regioni italiane si è arrivati a superare i 2 euro e 40 centesimi. Nei primi giorni di gennaio per fare il pieno a un’auto diesel erano sufficienti circa 75 euro. Ieri con il prezzo alla pompa volato a 2,43 euro se ne sarebbero spesi almeno 110. Negli ultimi dieci giorni i rincari sono continui e pesanti. “Dal primo di marzo ad oggi, con la guerra – racconta un altro titolare –, il costo del carburante è aumentato di circa 50 centesimi”. E non è finita. “Temo proprio di no. Se guardo alla Germania dove il costo alla pompa è già arrivato a 2,9 euro, temo che questa situazione possa solo peggiorare”. L’auto è ormai diventata un bene di lusso per quanto costa spostarsi. Di conseguenza le persone stanno cambiando abitudini. “Inizialmente i clienti facevano meno benzina. Dieci euro, in attesa che la situazione migliorasse. Oggi hanno compreso che andrà sempre peggio e allora fanno il pieno per evitare di pagarla di più domani. Ma anche così facendo i consumi sono diminuiti di un 30 o 40 per cento”. Ad alcuni va anche peggio.  “Le vendite sono dimezzate – dice un altro titolare -. Oggi il diesel è arrivato a 2,43 e la benzina a 2,50. E non è finita perché nei prossimi giorni temo aumenterà ancora. Ogni sera ci arrivano le notifiche per rialzare i prezzi. Così non si riesce più a lavorare. Con i prezzi dell’energia alle stelle le persone pensano prima alla casa, e l’auto la usano lo stretto necessario”.

Per le tasche dei cittadini è una mazzata, ma anche i titolari dei distributori vedono nero. “Se va avanti così diversi chiuderanno. C’erano alcuni colleghi in sofferenza già prima della pandemia, adesso rischiano di non avere più il credito per acquistare il carburante”. E spaventa la prospettiva di un calo improvviso che prima o poi arriverà. “Io percepisco 3 centesimi ogni litro. In questo momento tutti stiamo acquistando a prezzi altissimi i carburanti e riempiendo le cisterne. Se un giorno dovremo venderli a prezzi molto inferiori allora ci perderemo tanto. All’azienda Eni avevamo chiesto almeno di poter spegnere le luci e il self service di notte per risparmiare qualcosa, ma la risposta è stata no. Siamo ormai una razza in via di estinzione, già oggi molti distributori sono diventati solo self service”. Scenari da brividi che fanno tornare in mente “il periodo dell’austerity quando negli anni Settanta (era il 1973) gli italiani furono obbligati ad andare a piedi la domenica”.