Carrello tricolore, l’ennesima fregatura del governo dei cazzari

di Pino Tassi

Il carrello tricolore è l’ ennesima fregatura del  governo Meloni. Dopo giorni e giorni di propaganda a reti e giornali unificati con servizi speciali dall’Esselunga and company mi sono recato speranzoso nei supermercati di Catanzaro per approfittare della grande occasione. Catanzaro, capoluogo di regione, grazie al gruppo Noto, è divenuta patria della Coop che controlla gran parte della grande distribuzione alimentare. Vado alla Coop di via Gioacchino da Fiore, la principale del centro città. Che delusione amara. Tutta la grande campagna carrello tricolore si riduce ad un misero 10% di sconto sui prodotti targati Coop. Qualche cartello presente qua e là presenta l’iniziativa, 10 % di sconto  su appena 200 prodotti e prezzi bloccati su 1000 prodotti. Qualcuno potrebbe dire: ma almeno c’è un risparmio del 10% anche se solo su alcuni prodotti. E’ il solito specchietto per le allodole.

Una presa in giro bella e buona. Siamo ad ottobre, e questo è il periodo delle campagne promozionali, famosa quella del prendi 2 e paga 1. Oppure dei super sconti sui prodotti dei marchi delle varie catene di distribuzione. La Coop per esempio da anni lancia in primavera e in autunno campagne promozionali sui suoi prodotti con sconti ben maggiori, con raccolte punti e buoni omaggio di decine di euro. La promozione ideata dal governo assomiglia quasi ad un accordo tra i grandi marchi per imporre i prezzi e controllare gli sconti. Una specie di trust proibito per legge.

Qui i grandi marchi della distribuzione, invece di concorrere tra loro sulle scontistiche, si accordano su uno sconto del 10%. Per loro questa campagna è una cuccagna, sconti minori, sconti quasi bloccati su alcuni prodotti della casa e dell’igiene, pubblicità gratuità fatta su tutti i mezzi televisivi e sui giornali grazie al governo. E che siamo davanti ad una vera e proprio presa per i fondelli dei consumatori lo si nota subito. Eh sì, perché a fianco dei cartelli del carrello tricolore spuntano da ogni parte cartelli con sconti ben più sostanziosi sui prodotti alimentari, dove l’accordo non c’è.

Qui gli sconti volano al 15/20/25/30%. Carne, pesce, frutta, e tanto altro hanno sconti maggiori di quelli concordati nella campagna brezzi bloccati. Bella fregatura questa campagna carrello tricolore. Un po’ come tutte le campagne di questo governo. Ci hanno detto che con il prezzo medio esposto dai distributori si controllava il prezzo della benzina e questo è stata la leva per superare la soglia dei 2 euro. A quel punto invece di abbattere le accise se n’è uscito fuori con questa grande idea del carrello tricolore. E volete che parliamo del costo dell’energia? Arera ci comunica che, dopo un anno di ribassi, per il prossimo trimestre ci sarà un aumento del 18% della bolletta, solo che la presunta riduzione in quest’ultimo anno l’avranno vista solo loro. Le bollette care erano e care sono rimaste anche per chi ha messo i pannelli solari. Dove per l’energia prodotta ti danno una miseria. Non c’è nulla da fare, la Meloni è come Salvini: hanno la minchiata incorporata. Un governo di cazzari. E sorvoliamo per carità di patria, su blocco navale, sviluppo economico e prestigio internazionale. Una cazzata tira l’altra.