Casali del Manco, Marco Oliverio: “Pd, diciamo basta ai candidati che escono dai caminetti”

“Il Partito democratico a Casali del Manco in questa fase storica ha bisogno di aprirsi alle esigenze dei cittadini, di ascoltare la loro voce e confrontarsi con i vari movimenti e le associazioni presenti sul territorio”: a dirlo è Marco Oliverio, già sindaco di Pedace, e uno dei primi amministratori a spendersi per il si alla fusione dei cinque comuni presilani.
“L’occasione – continua Oliverio – che finalmente questo territorio ha per rilanciarsi non può essere guidata da figure scelte da poche persone e/o uscite da caminetti più o meno accesi, o da alcuni fiori per certi versi anche appassiti decantati con il solo loro “io”.
La scelta, a mio sommesso parere, deve essere più condivisa possibile, con la più alta forma di partecipazione, che i dirigenti nazionali del PD vogliono anche normare attraverso una vera e propria legge.
Il 4 marzo la spia fino ad allora solo lampeggiante, si è definitivamente accesa, anche il Pd sul nostro territorio, non è più autosufficiente, alcune valutazioni politiche, certe scelte fatte, forse anche gli errori commessi in questi anni, pesano come un macigno e non portano che a sbattere direttamente contro un muro.
Bisogna pertanto cercare di capire dove si è sbagliato, recuperare il contatto con le persone, e non arroccarsi su posizioni di alture senza ascoltare i cittadini.
Il Pd farebbe un errore clamoroso con conseguenze inimmaginabili, che lo condannerebbe alla definitiva sconfitta e alla lenta e inesorabile emarginazione sul nostro territorio.”
L’ex sindaco di Pedace dunque spinge per l’apertura a tutte le forze riformiste, progressiste ed ai Movimenti presenti sul territorio affinchè si costruisca un progetto condiviso di idee e di programmi che provengano dal basso, elaborati ascoltando le necessità e i bisogni dei cittadini.
Conclude Oliverio: “Tutti i dirigenti debbono farsi carico del compito di aprirsi verso le varie istanze dei cittadini, verso le esigenze soprattutto delle fasce sociali che più stanno soffrendo la crisi e cercare di dare risposte. Imporre candidature è l’errore più grosso che si potrebbe fare in questa fase storica cosi delicata e pertanto ho chiesto al mio partito, nelle sedi opportune, l’esigenza di aprirsi attraverso le primarie anche se necessario di coalizione con la partecipazione di tutte le forze riformiste progressiste e i Movimenti presenti sul territorio, per creare una costituente capace di accompagnare la prima amministrazione elettiva nascente a seguito di questo straordinario progetto di fusione a cinque.
Valorizzare tante giovani donne e uomini che s’impegnano quotidianamente nella politica, nel sociale, nell’associazionismo dovrà essere l’imperativo categorico per l’area riformista che si vuole lanciare a gestire le risorse di questo territorio. Ripartire da Casali del Manco per rifondare un progetto progressista che sia modello per tutta la Calabria. I presupposti ci sono tutti, bisogna lavorarci”