Catanzaro. Cardamone, la bad company della massomafia con la faccia da prete

L’intreccio del sistema Catanzaro, quell’abbraccio mortale che uccide la città, continua attraverso le malefatte di Sergio Abramo, Mimmo Tallini, Filippo Mancuso e Ivan Cardamone, fido scudiero del sistema.

E’ quell’intreccio intriso di interessi personali e favori agli amici degli amici, clientele e voti di scambio che hanno consentito sinora a Tallini di governare insieme ad Abramo una città  ormai ridotta sul lastrico sociale, economico e con una credibilità istituzionale con le natiche al vento. Questo è il sistema Catanzaro, la città della massomafia.

Fra le tante malefatte ascrivibili al sistema Catanzaro che la Dda ed il dottore Gratteri stanno ormai smontando pezzo per pezzo, ce ne sono delle altre di un profilo più basso, ma che rappresentano il grado di sfacciataggine di quanti governano la città, facendone carne da porco. E’ inquietante che Abramo continui a far portare in Consiglio comunale e in Giunta pratiche affaristiche, figlie delle porcherie che tessono a seconda delle convenienze, una volta il fido Ivan Cardamone ed una volta il colletto bianco Filippo Mancuso.

Non era bastata la discutibile e taroccata gara d’appalto impacchettata dalla Provincia di Catanzaro per l’assegnazione della struttura polifunzionale del centro sportivo Poligiovino, il cui assegnatario – lo anticipiamo prima dell’esito della gara – sarà la ASD G.A.S. del presidente-gommista Vincenzo Pizzari cliente dello studio di consulenza fiscale del consigliere comunale, provinciale e regionale Filippo Mancuso. Perché oggi al Comune di Catanzaro è pronta ad approdare in Consiglio comunale l’ennesima pratica-truffa che serve ai soci del sistema Catanzaro, Abramo e Tallini, ormai diventati nuovamente vergini di primo letto, utile a garantire la mangiatoia alle loro seconde file, manovalanza non tanto esperta nella truffa alla città.

La pratica già depositata nella commissione consiliare competente che reca come oggetto: “Integrazioni all’art. 48 del ‘Regolamento Gestione del Patrimonio Immobiliare’ di cui alla deliberazione di Consiglio Comunale n. 6 del 16/02/2006, inerente deroghe a edicole e chioschiè di fatto una sanatoria urbanistica mascherata dietro una richiesta di modifica del regolamento, costruita sulla più sfacciata illegalità per garantire gli amici e le esigenze del sistema Catanzaro.

Cosa si nasconde dietro l’approvazione di questa modifica al regolamento? Quale è la responsabilità penale ed anche amministrativa di quei consiglieri comunali complici del sistema Catanzaro perché al soldo dei mandanti? Cosa hanno capito gli altri consiglieri comunali, ignoranti portatori dell’acqua con il naso, che rischiano di pagare per l’eternità un danno erariale?

Approvando la variazione al regolamento  già di per se illegale, si spoglierebbe il Consiglio comunale di una prerogativa assegnata dalla legge e cioè quella di approvare atti sulla base di una decretazione regolamentare. La modifica proposta al punto 2: “di modificare il comma uno dell’art. 48 del ‘Regolamento del Patrimonio Immobiliare’ di cui alla deliberazione di Consiglio Comunale n. 6 del 16/02/2006, sostituendo le parole ‘Consiglio comunale’ con ‘Giunta Comunale”.

Ignoranza? No, è soltanto una forma di criminalità organizzata nel Comune di Catanzaro, dove con il placet di Abramo e Tallini, il Consiglio comunale composto da burattini con la testa piena di trucioli di legno votando positivamente, sottoscriverebbero un reato consentendo a Cardamone, assessore al Patrimonio di gestire direttamente pratiche rientranti  nelle competenze dell’assemblea elettiva, pilotando atti di giunta a vantaggio dei suoi “clienti” e dei profitti di schieramento. E’ questo un reato che oggi si definirebbe “traffico di influenze” dove il vantaggio è certamente economico, ma pure politico-elettorale, passando leggermente anche da un abuso d’ufficio e qualche svariato reato amministrativo. In questo caso non c’è tenuità del reato, perché l’approvazione della modifica al regolamento per incapacità o connivenza del Consiglio comunale, la scelta la lasciamo alla Procura di Catanzaro, consentirà al duo Tallini-Cardamone taroccando una pratica di sanare gli abusi di qualche amico “riconosciuto” come i mancati pagamenti Tosap, quello che almeno moralmente appare uno schiaffo ai cittadini onesti di questa città.

L’esistenza in città di alcuni manufatti vetusti, abbandonati e fuori da ogni norma urbanistica ed in violazione di ogni regola igienico-sanitaria, quelli che dovrebbero essere demoliti o rimossi come hanno già fatto alcuni privati, negli ultimi periodi non consente a Tallini e Cardamone di immaginare una regola di eccezione solo per “due” chioschi o edicole, bene identificati ed appartenenti ai loro amici. Ecco perché il fido assessore Cardamone si inventa le “variazioni” ad ogni regola di legalità e legittimità…

Gratteri ci ha insegnato che la legalità non è un esercizio molto frequente all’interno di Palazzo De Nobili facendoci leggere i capitoli di Farmabusiness, Basso profilo e Coccodrillo. Ma ci ha fatto capire che la legalità diventa una “scorreggia” se a parlarne sono Tallini ed i suoi scagnozzi. Ecco perché Cardamone diventa due volte colpevole: per aver pilotato su ordine del capo la richiesta di modifica del regolamento e soprattutto perché sta nascondendo, spacciando per una miglioria, la possibilità di cancellare tasse comunali puntualmente evase negli anni dai proprietari dei chioschi in questione, amici ed elettori della cosca Tallini. E’ questa una sanatoria in esclusiva perché offre ai chioschi di proprietà degli amici nuova vita, in barba alle regole che dovrebbero essere diffuse ed uguali per tutti.

La regola della massomafia impone di tutelare i fratelli di grembiule o di matita nell’urna elettorale, così Cardamone si è inventata un’altra variazione al regolamento: “In particolare sarà possibile realizzare all’interno dei chioschi, come definiti dall’art. 42, attività commerciali e di somministrazione compatibili con tali strutture (ad es. somministrazione e vendita di prodotti alimentari e bevande, produzione e vendita di generi di gastronomia; vendita e consumo di frutta e verdura; vendita di fiori; vendita di giornali/riviste; vendita di altri prodotti non alimentari, etc. ), e/o modificarne la destinazione commerciale su richiesta del concedente…”  Ma, ancora di più nell’ulteriore variazione richiesta alla lettera b del punto 3 si stabilisce che: “la modifica della destinazione commerciale all’interno dei chioschi/edicole è disposta con deliberazione di Giunta Comunale su proposta del Settore Patrimonio…” Cardamone e la cosca docet!

Per le prossime elezioni regionali e comunali, il duo Tallini-Cardamone avranno nuovi pacchetti di voti, mentre il dottore Gratteri potrà valutare se in questo caso si potrebbe configurare un voto di scambio, perché a Catanzaro tutto si può sanare, basta appartenere alla cosca giusta ed al sistema Catanzaro. Salvo che non arrivi prima Gratteri al fotofinish mostrando le manette…