Catanzaro, il “cambiamento” che non c’è e i meme di Tallini: “Ce ripigliamm’ tutt’ chell che è ‘o nuost!”

Nonostante Nicola Fiorita e i suoi sostenitori (compresi i soliti patetici vecchi tromboni del giornalismo calabrese) abbiano fatto di tutto per far passare il messaggio del “cambiamento” a Catanzaro, l’era dei social e della nuova comunicazione li sta sbertucciando e sconfessando a suon di battute, meme, sbeffeggiamenti e chi più ne ha più ne metta. Lo dicono chiaramente persino alcuni media che pure hanno sostenuto il professore ma che hanno l’obiettività di ammettere che i veri trionfatori delle ultime tragicomiche elezioni sono stati il trasformismo e l’astensionismo. 

Se invece passiamo alle persone, non c’è dubbio che il più gettonato sia Mimmo Tallini, anche qui in tutte le salse. Si parte dal berlusconissimo “Meno male che Mimmo c’è” ai vecchi slogan di stampo calcistico: “E vince sempre lui!” certo, ma non solo. Un pasionario del vecchio faccendiere dice che ha dormito con la maglietta di Totti con su scritto… “Vi ho purgato ancora!”… Insomma, il “Fioritallini” dilaga in tutte le salse e vanifica ogni tentativo degli pseudo intellettuali che pure ce l’hanno messa tutta a riesumare i Salvatore Scalzo, le Sardine, i Lou Palanca e persino Massimo… Palanca pur di assegnare al prof il merito sostanziale della vittoria. Niente da fare: i social sono terribili. Pensate che la “barzelletta” più gettonata vede don Mimmo Tallini vestire i panni di don Pietro Savastano, il boss di Gomorra ed esplodere nel liberatorio: “Ce ripigliamm’ tutt’ chell che è ‘o nuost…”. E c’è davvero poco da aggiungere se non una sonora risata. Per non parlare di quelle che ormai vanno forse ancora più di moda del leghista Mancuso… 

Quanto alle tragicomiche vicende dell’anatra zoppa e della maggioranza che il nuovo sindaco non ha (ma che non gli impedisce di galleggiare) non c’è dubbio che anche in queste ore che precedono la nuova seduta del Consiglio, invece dell’auspicato “cambiamento” stia andando in scena invece il mercimonio più becero. La cosa strana è che in campagna elettorale questi stessi consiglieri erano impresentabili e pure con le pulci… Ma ora che servono diventeranno improvvisamente “responsabili”. Miracoli della “politica”. Eppure alcuni consiglieri erano arrivati addirittura al punto di annunciare le loro dimissioni se avesse vinto Fiorita. Poi Fiorita ha vinto davvero e hanno fatto… retromarcia.
D’altra parte, si è mai visto qualcuno che rinuncia al mangia mangia dei soldi?
Ha già prevalso il “tengo famiglia” e nessuno (neanche Marco Polimeni, che come al solito è il primo a fare le figure barbine…) si è dimesso anche perché i nuovi compensi che percepiscono sindaco, assessori e consiglieri sono in linea con l’inflazione galoppante che ha fatto aumentare tutto, indennità comprese. La responsabilità, in questo caso, è sinonimo soprattutto di “opportunità” per cui Nicola Fiorita sotto questo profilo non corre alcun pericolo. Ah sì, forse uno lo corre: quello della credibilità ma per la politica questo termine non ha nessuna importanza.