Catanzaro, “lavanderia” Sant’Anna Hospital: tutte le accuse a Sally Frontera

C’era una volta… Comincia sempre così una favola, quella buona che resta patrimonio indiscusso della nostra infanzia e di tutti i bambini, ma questa volta l’eccezione sporca la regola, perché nella narrazione della favola del Sant’Anna Hospital di Catanzaro, le fate buone diventano autentiche streghe consegnate al crimine ed alla truffa, tanto da cambiare il finale, che si avvicina sempre di più, ad una tragedia annunciata.

Esiste tuttavia un’alternativa, l’ultima, che può cambiare il finale della storia evitando che il Sant’Anna Hospital resti l’ennesimo cadavere perché vittima della massomafia e delle complicità distribuite lungo la penisola italiana, figlie dei cappucci deviati e dei normali criminali della finanza speculativa o di ‘ndrangheta, che operano schermati dal sistema “testa di legno”. Aprire questa porta e valorizzare la prospettiva è una opzione che resta nelle mani degli uomini di Nicola Gratteri, che partendo dai dati storicizzati di “Cuore Matto”, possono attingere agli ultimi risvolti, quella fitta corrispondenza, di cui abbiamo dato testimonianza, fra i diversi organi della clinica catanzarese. Come era prevedibile, come fatto di una normalità per troppo tempo drogata, i nodi sono arrivati al pettine e, si è scoperto ma noi lo diciamo da tempo, che i “padovani” voluti da Sally Frontera ed Alessandro Castellini sono, nella migliore delle ipotesi, o scemi di guerra o, peggio ancora, burattini guidati dal valore criminale quello che appartiene a compassi e cappucci, arrivati a Catanzaro solo per fare cassa.

Come dicevamo oggi, 29 dicembre 2022, la strada del futuro del Sant’Anna Hospital è al bivio. Da un lato c’è il Collegio Sindacale, svegliatosi dal torpore comprendendo che sono anche loro alcune responsabilità, che convoca in ragione dell’art. 2406 del Codice Civile l’assemblea dei soci e, dall’altra restano i faccendieri, quelli che rispondono ai desiderata dei cappucci e di Sally Frontera, spiazzati, che tentano di fare muro, ben sapendo che le loro responsabilità sono abnormi tanto da sconfinare nel tentativo di bancarotta pilotata. Ed allora sono sempre i documenti che cantano, certamente più intonati della litania di Sally Frontera. Da questi noi ripartiamo, facendo emergere come nel volgere di pochi giorni, qualche mese, è cambiata la valutazione terza del Collegio Sindacale sulla gestione e sulla situazione reale della clinica Sant’Anna Hospital, passando dalla marchetta a buon mercato a rilievi, la cui gravità, dovrebbe accendere la curiosità non solo nostra, ma di chi ancora oggi indaga sulle truffe della sanità calabrese.

Sarà particolarmente interessante capire come si orienteranno i “soci” della clinica, convocati oggi dal Collegio Sindacale. Cosa farà la “testa di legno” di Sanità Futura, quel Mario Sabatini dichiaratamente burattino nelle mani della massoneria di Alessandro Castellini e di Sally Frontera? Il suo agire sarà il discrimine evidente e consolidato se il futuro della clinica passa da un percorso di recupero di operatività e legalità, oppure se verrà consegnata definitivamente alla criminalità, quella di bassa lega e di grandi speculazioni, che gioca sulle società di comodo e sul riciclaggio di capitali. Quelle che la magistratura antimafia chiama “lavanderie”.

E’ del 14 ottobre 2022, la relazione che il Collegio Sindacale che porta all’approvazione del bilancio d’esercizio 2021, cercando di mettere una toppa allo slittamento dei termini previsti dalla normativa, oltre i 180 giorni e, nei fatti confezionando una marchetta all’organo amministrativo, quello che dirige da dietro le quinte Sally Frontera e la crociata dei cappucci, strettamente alleati alla “famiglia” di Limbadi.

Si prende come procedura valida ed in parte a giustifica dei ritardi, il fatto che il CdA dei faccendieri abbia chiesto “(…)il rilascio di una due diligence, commissionata a primaria società di revisione, sul bilancio e sulle posizioni creditori(…)”, un poco come dire che bisogna giocare sulle virgole, perché il 2021 è stato l’anno orribile della clinica nella lotta contro i prefetti dell’Asp di Catanzaro, la notifica della chiusa inchiesta di “Cuore Matto”, la richiesta di risarcimento della Corte dei Conti, senza dimenticare l’interdizione per dodici mesi della coppia Sally & Gino. Allora di cosa si sta parlando? Di certificare i crediti per forniture alla pubblica amministrazione?

Nei fatti e nella sostanza parliamo di procedure pirotecniche, con il solo intento di alzare fumo, coprire l’incapacità e la ratio criminale. Avrebbero fatto meglio a chiedere una “due diligence” sui bilanci antecedenti il 2021, si sarebbe scoperto che i crediti “incassati” derivavano da false fatturazioni e che, il metodo di Sally & Gino lungo vent’anni era lo schema del crimine, quello che la dottoressa” Rosanna Frontera, Sally – che peraltro non è dottoressa, ma forse una mediocre ragioniera – ha sempre pilotato e continua a pilotare da dietro le quinte.

Ma, come abbiamo detto questa relazione del Collegio Sindacale allegata alla delibera di approvazione del bilancio 2021, è morbida e pure lacunosa, senza volere dire pilotata nel segno della convergenza al tempo lento dei grembiuli e della marchetta funzionale ai faccendieri del CdA, porta fra le righe una svista, chiamiamola così!

I dottori Eugenio Mosca e Luciano Pirrò, insieme alla dottoressa Caterina Caputo, componenti del Collegio Sindacale di Villa S. Anna S.p.A. certificano, scrivendolo che: “(…) Non sono pervenute denunzie dai soci ex art. 2408 c.c. (…)” ed ancora: “(…) Non sono emersi altri fatti significativi tali da richiedere la menzione nella presente relazione (…)”. Siamo sempre alla data del 14 ottobre 2022. Svista, distrazione o complicità?

Non sta a noi dire se quanto affermato sia frutto di un errore o di una complicità più organica, altri soggetti dovrebbero verificare il valore della verità. Noi però possiamo pacificamente affermare che in data 8 aprile 2022, a margine dell’assemblea dei soci del giorno 6 aprile, qualche “socio sgradito” alla banda, scriveva, fra gli altri destinatari, in termini ufficiali proprio al Collegio Sindacale. Si denunciava già dall’aprile 2022: «una gestione allegra e lacunosa nelle convocazioni dell’assemblea dei soci; la mancanza di un piano industriale con la proprietà per l’attivazione dei ricoveri a quella data interrotti; l’attivazione non solo di un piano economico-finanziario ma di procedure atte ad evitare la reiterazione di reati, già contestati ad alcuni soggetti- per semplificare Sally – valutando l’iter giudiziario e le azioni di tutela della società in ordine a propri interessi allontanandosi da comportamenti illeciti; la conoscenza anche documentale di delibere dall’impatto evidente sul piano economico e patrimoniale; il richiamo al Collegio Sindacale di un controllo di legalità per il ripristino di una situazione di correttezza amministrativa, contabile e produttiva; ed in ultimo ma non certamente in subordine la verifica ai sensi dell’ex art. 2408 c.c. dell’esistenza di atti interni senza pubblicità, di incarichi con funzioni sovrapponibili a quelli degli amministratori, peraltro con compensi di rilevante ammontare a soggetti indagati per illeciti contabili ed imputati per reati penali».

E’ un bollettino di guerra, l’almanacco della truffa, preannunciato sei mesi prima della relazione del Collegio Sindacale, ma come abbiamo detto questa è una tragedia tutta catanzarese, assoggettata al vincolo delle obbedienze ed al tempo lento, fatto di disattenzioni, sviste e reati da riqualificare, senza differenziare i responsabili. Ecco perché le comunicazioni diventano desaparesidos…

Oggi, 29 dicembre 2022, la storia del Sant’Anna Hospital si riscrive. Celebrare o meno l’assemblea dei soci convocata dal Collegio Sindacale divide il campo ed i belligeranti. Da una parte ci sono i “folgorati” sulla Via di Damasco, i sindaci della società, che hanno capito che questa strada è meno accidentata e pericolosa di quella che porta a Siano o Rebibbia. Dall’altro lato c’è la “banda” capitanata da Francesca Galasso, la coscialunga serenissima, che calzati i collant di battaglia espone il suo petto contro i rivoluzionari, anche perché bisogna riabilitare l’immagine di Alessandro Castellini, il suggeritore di Sally, uscito dalla maglie della giustizia padovana, senza peraltro tanto clamore, solo perché il “potere che sorge ad Est” è riuscito a fare andare in prescrizione il reato di ricettazione, mentre quello di riciclaggio non è stato provato per la mancata rogatoria delle Bahamas…

Cosa avverrà nella riunione dei soci di oggi, di Sally e Dodo per una quota pari rispettivamente ad un terzo di azione e di Sanità Futura per un abbondante 77 per cento del capitale, è la firma e l’ammissione di una responsabilità di ordine penale, in continuità e complicità con il CdA dei faccendieri.

E’ nell’atto di preannuncio di convocazione dei “sindaci” del 13 dicembre u.s. dell’assemblea dei soci di oggi, la chiave di accesso ed il ribaltamento di una narrazione, che impone alla proprietà ed all’organo amministrativo di fornire delle risposte, anche perché i quesiti posti hanno elementi tecnici interessanti, che smontano l’attività finora spacciata e, restituisce sulla Via di Damasco una prospettiva di legalità e di chiarezza, quel valore da anni assente fra le mura della clinica, come la storia ha ormai consolidato.

Le domande ci sono, le risposte le vedremo: «Il collegio ha necessità ed urgenza di attuare le programmate attività di vigilanza e di revisione legale, indicate con pec del 05.12.2022, in adempimento all’art.2404 codice civile; in relazione al verbale assembleare del 15 novembre u.s., ricevuto in data 07.12.2022, non si è ottenuto riscontro alla pec inviata nella medesima data del 07.12.2022, con riguardo alla urgente richiesta di integrazione, secondo le precisazioni espresse nella sopradetta pec, nonché di provvedere alla sua iscrizione al registro delle imprese nel termine di trenta giorni dalla data assembleare del 15 novembre 2022 (verbale, peraltro, non perfezionato con la sottoscrizione del Presidente, dott.ssa Francesca Galasso F.F., e del Segretario avv. Nicola Pistininzi); non si è avuto riscontro in merito alla segnalazione del Collegio con riguardo alla segnalazione del collegio all’attivazione dell’Organo amministrativo ai fini della verifia dei presupposti per la presentazione dell’istanza di cui all’art. 17 del d. lgs. 14/2019; sul punto il Collegio ha fissato il decorso termine del 10/12/2022, entro il quale l’Organo amministrativo avrebbe dovuto riferire sulle iniziative intraprese; non si è ottenuto il piano economico-finanziario sviluppato su un arco temporale di 12 mesi (richiesto con verbale del 10.11.2022), che tenga conto dei tetti di produzione assegnati con DCA n.133 del 17/10/2022, anche al fine di poter valutare e vigilare sulla sostenibilità economica e sull’evoluzione del cash flow; né il Piano pluriennale di programmazione dell’attività con relazione esplicativa; sono in scadenza i termini per l’impugnativa dinanzi al giudice amministrativo del DCA n.133 del 17 ottobre 2022 della Regione Calabria, che abbatte il tetto di produzione a circa 17,6 milioni e non si è ottenuto riscontro con riguardo alla nomina del legale né tantomeno all’avvenuta proposizione del ricorso; è stato recentemente emanato il Decreto n. 185 del 09 Dicembre 2022, avente oggetto “DCA n.133 del 17/10/2022 Definizione livelli massimi di finanziamento alle Aziende Sanitarie Provinciali per l’acquisto di prestazioni erogate dalla rete di assistenza ospedaliera privata accreditata con oneri a carico del SSR – triennio 2022-2024” e smi – Sostituzione Tabella B, a seguito del quale il tetto di produzione assegnato alla struttura è stato ulteriormente ridotto a circa 3,7 milioni di euro».

Il tecnicismo dei rilievi ci impone di ritornare sull’argomento, decriptando i dati e rendendoli comprensibili al pubblico, resta il fatto, quello che è un dato criminogeno, che nel Sant’Anna Hospital il potere è delle donne. Sono Sally e Coscialunga che oggi recitano il ruolo di primedonne, in una classificazione inversa a quanto finora conosciuto. Le accumuna la resistenza del bulbo pilifero, “il pelo sullo stomaco” che, dicono, sia invincibile all’aggressione della ceretta ed alle intemperie della procura antimafia di Nicola Gratteri. Questo lo vedremo… La fiaba criminale continua nel magico mondo della foresta di Limbadi e nelle infiorescenze tossiche di Padova e Pesaro, dove sono acquattati gli elfi con il cappuccio.