Cetraro, impianto solare abusivo: la Corte dei Conti condanna per danno erariale i dirigenti Asp Sosto e Buoncristiano

L'ingegnere Sosto

La Corte dei Conti ha condannato per danno erariale gli “scienziati” dell’Asp di Cosenza che avevano pensato di fare affari con un impianto a concentrazione solare per la generazione di energia termica ed elettrica che avrebbe dovuto servire l’ospedale di Cetraro “G. Iannelli” e che invece non è mai entrato in funzione. La vicenda, che aveva visto anche la demolizione dell’impianto, si era conclusa penalmente con una provvidenziale prescrizione per gli “scienziati” di cui sopra ma almeno la scure della magistratura contabile gli farà pagare in soldoni il danno.

Si trattava di un “colpaccio” da 1 milione 371 mila euro e gli “scienziati”, di stretta osservanza cinghialesca – nel senso che sono legati politicamente alla famiglia Gentile di Cosenza -, sono Nicola Buoncristiano (progettista) Nicola Errante (direttore dei lavori) e Gennaro Sosto (responsabile unico del procedimento).

Buoncristiano è stato condannato al pagamento di 170.364 euro, Nicola Errante al pagamento di 100.000 euro.

Per quanto riguarda Gennaro Sosto, in abbreviato, è stato condannato a pagare la somma di 196.575 euro.

In particolare, l’impianto era costituito da 66 parabole di grandi dimensioni, fissate su piastre di ancoraggio; due grandi serbatoi, comunemente denominati torri evaporative, con i relativi assorbitori, i quali erano parte integrante dell’impianto; due locali posti al piano terra dell’ospedale; una centrale termofrigorifera, dotata di componenti idraulici e serbatoi convertitori di energia per la produzione di acqua calda e acqua fredda; il tutto installato su una superficie complessiva di 3000 metri quadri circa.

Dalle indagini, coordinate dal procuratore di Paola Pierpaolo Bruni e dal pm Valeria Grieco, cui hanno collaborato funzionari della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio, è emerso che l’area è situata all’interno del vincolo paesaggistico e in zona sismica. Pertanto sarebbe stato necessario chiedere specifiche autorizzazioni, che agli atti non sono mai state ridhieste. Erano così scattate le denunce per violazioni alla normativa paesaggistica e sulla regolamentazione edilizia.

Sosto come responsabile unico del procedimento, Buoncristiano come progettista ed Errante come direttore dei lavori si sono resi colpevoli di clamorose omissioni che hanno certamente concorso a causare il danno e in contrasto con le prescrizioni imposte dalla normativa e più in generale a quelle regole di prudenza, perizia e diligenza che sono richieste a soggetti chiamati a una funzione pubblica e in particolare in settori altamente specialistici e di rilevante impatto economico. Le somme oggetto di condanna andranno maggiorate secondo la rivalutazione monetaria.