Chiesa vibonese nel mirino della ‘ndrangheta: fiaccolata con sindaci e associazioni

Vibo Valentia  – Una fiaccolata di solidarietà silenziosa si è svolta per le vie del paese di Cessaniti, centro alle porte di Vibo Valentia, teatro di gravi intimidazioni (auto rigate, il ritrovamento di un gatto morto, lettere di minacce sino alla scoperta di candeggina nelle ampolle del vino utilizzato durante la messa) ai danni di due sacerdoti della chiesa locale, don Felice Palamara e don Francesco Pontoriero, il primo parroco di Cessaniti, il secondo della frazione Pannaconi.

La fiaccolata, con ritrovo in piazza Marconi a Cessaniti, e’ stata organizzata da un comitato spontaneo di cittadini del paese e delle frazioni intenzionato a “schierarsi dalla parte delle vittime che hanno subito minacce e violenze – fanno sapere – nell’ultimo periodo. L’iniziativa vuole rappresentare un cammino che non sara’ accompagnato da bandiere ma dalla luce delle fiaccole e dal silenzio che intende urlare una richiesta precisa: basta violenza, basta minacce”. Oltre alle intimidazioni nei confronti dei due sacerdoti, a Cessaniti lettere anonime con minacce e insulti sono state indirizzate anche nei confronti della presidente di un’associazione di volontariato e verso il commissario prefettizio Sergio Raimondo che guida il Comune di Cessaniti dopo le dimissioni del sindaco Francesco Mazzeo a seguito dell’inchiesta antimafia Maestrale. Da ultimo, nel mirino e’ finito anche il vescovo della Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, Attilio Nostro, destinatario di lettere con minacce e dell’invio di un bossolo di pistola nella cassetta delle lettere.