Ciao Mazzone. La leggenda di “Sor Magara” è nata nel 1978 prima di un Catanzaro-Juventus (0-0)

L’addio a Carletto Mazzone riporta alla memoria centinaia di aneddoti legati alla sua carriera di allenatore e uno di questi riguarda direttamente il Catanzaro, che guidò per due stagioni dal 1978 al 1980 conquistando due salvezze.

La carriera di Mazzone ripartiva dalla Provincia e dal Sud a pochi mesi dall’esperienza alla Fiorentina chiusa con amarezza con un esonero dopo che nel ’77 l’aveva portata fino al 3° posto. Carletto va al Catanzaro accettando l’offerta di un presidentissimo che ha fatto la storia del calcio del Sud, Nicola Ceravolo, e nel 1978/79 conquista la sua seconda storica salvezza e diventa per tutti Sor Magara. Alla vigilia di una difficile sfida contro la Juventus, il giornalista romano, Alberto Marchesi, suo amico, inviato del ‘Corriere dello Sport’, va in Calabria ad osservare gli allenamenti delle Aquile del Sud.

“Carlo, la tua squadra va proprio forte, ma sai che la Juve la potete mettere in difficoltà?”, gli dice. E Mazzone risponde laconico: “Speriamo di riuscirci. Magari!”.

Marchesi osserva anche un secondo allenamento, quello del Venerdi, e resta ancora più sorpreso dalla squadra di Palanca, Ranieri e Orazi. Così al termine della seduta va ancora da Mazzone e gli dice:

“Ma sai che siete proprio bravi. Secondo me con la Juve potete pure vincere”. Carletto si illumina e parte la battuta: “Magara!”.

“Magara – spiegherà – in romano significa ‘magari’, ma un ‘magari’ che dici di fronte ad una prospettiva davvero bella e soprattutto inaspettata”.

Tornato a Roma, Marchesi scrive il suo articolo per ‘Il Corriere dello Sport’, e fin dalle prime righe chiama l’amico Mazzone ‘Er sor Magara’. Il suo Catanzaro bloccherà sullo 0-0 la Juventus e quel soprannome da quel momento in poi lo accompagnerà per il resto della sua carriera.

Fu una partita memorabile contrassegnata da due traverse: la prima colpita da Palanca nel primo tempo con un gran tiro dal limite dell’area; la seconda da Causio, che sbagliò un calcio di rigore in avvio di secondo tempo. 

Stagione 1978-79 – 3^ giornata – 15.10.1978

Catanzaro, Stadio Militare Comunale

CATANZARO-JUVENTUS 0-0

CATANZARO: Mattolini, Sabadini, Ranieri, Menichini, Groppi, Nicolini (89′ Gaiardi), Banelli, Orazi, Palanca, Improta, Zanini. In panchina: Casari, Nemo. Allenatore: Mazzone

JUVENTUS: Zoff, Cuccureddu, Gentile, Furino, Morini, Scirea, Causio, Tardelli, Virdis (55′ Fanna), Benetti, Bettega. In panchina: Alessandrelli, Cabrini. Allenatore: Trapattoni

ARBITRO: Menegali di Roma

Nel 1978-79, con Carletto Mazzone in panchina, il Catanzaro arriva nono con 28 punti schierando questa formazione-tipo: Mattolini, Sabadini, Ranieri, Zanini, Menichini, Turone, Nicolini, Orazi, Renzo Rossi, Improta, Palanca (e in panchina Casari, Groppi, Raise, Banelli e Piero Braglia). Risultati prestigiosi come lo 0-0 in casa con la Juventus che – come abbiamo visto – gli valse il nomignolo di “Sor Magara”, i due pareggi con l’Inter (0-0 a Milano e 1-1 in casa), le due vittorie con la Roma (1-0 in Calabria e addirittura 3-1 all’Olimpico, con Palanca che segna anche da calcio d’angolo uno dei suoi 10 gol di quel campionato), i due pari con la Fiorentina (0-0 in casa e 1-1 a Firenze), la vittoria casalinga con la Lazio (3-1) e lo 0-0 con il Napoli lo fecero considerare da tutti un “ammazza-grandi”.  Emanuele Giacoia – anche lui scomparso recentemente – racconta in diretta dal Militare le straordinarie vittorie di quel Catanzaro e i gol di Palanca e la tifoseria attende con impazienza il collegamento di Paolo Valenti. Il sogno era diventato realtà. Dopo i primi due campionati di Serie A conclusi con due retrocessioni, per la prima volta il Catanzaro riusciva non solo a salvarsi ma a concludere il campionato addirittura tra le prime dieci. E Carletto Mazzone era diventato una leggenda per tutta la Calabria sportiva.