“Catanzaro. Ecco perché il “Capodanno Rai” da cittadino dei Tre Colli mi ha deluso e indignato”

di Enzo Italia, ingegnere, esperto di Trasporti, e docente a contratto dell’Umg

Fonte: Irriverente Blog (catanzaro protesta)

Partiamo dal fatto che la cartolina di Catanzaro e provincia, nello spettacolo L’Anno che Verrà su Rai1 è stata trasmessa alle ore 1.32. In una fascia oraria chiaramente di ridottissima visibilità rispetto allo spazio prima della mezzanotte, come riservato, ancora una volta, alla città di Cosenza con il ponte di Calatrava più volte inquadrato insieme al Crati, alla Città vecchia, al Castello, al Duomo e al Rendano. E per finire il titolo di “Città dei due Mari” usurpato ed affibbiato a Tiriolo.

Non è con questo distacco, con questa indifferenza che si possa amare una città. E ricordo che amare il luogo dove si vive, vuol dire amare i propri figli biologici e quelli di tutti e le generazioni future che a noi succederanno, alle quali dovremo rispondere delle nostre ignavi apatie, colpevoli d’indolenza e di viltà di fronte alle responsabilità del proprio stato, della propria vita, della cura amore gestione del  proprio territorio nel quale si vive, temporaneamente e solo temporaneamente nostro, in prestito per le comunità future del luogo che avranno solo il torto di portare i nostri stessi cognomi e forse nomi.

Io però amerò sempre questo Jonio, un amore simboleggiato in quelle sempreterne volute dei capitelli jonici, che con orgoglio e malcelato piacere i miei occhi hanno osservato anche in quel di Londra. E poi doveva essere come prima città e provincia ad essere vista considerato che la nostra è la città capoluogo di regione! Però queste critiche dovrebbero essere fatte in modo più visibile e non solo dette tra di noi!