Cina, Europa e Iran sfidano il Coronavirus e l’America. Il ruolo dell’Italia

di Francesca Canino

La pandemia causata dal Coronavirus ha fermato le attività dei cittadini, gli spostamenti tra un comune e l’altro, in pratica la vita degli italiani che, nel giro di qualche settimana, hanno dovuto fare i conti con quarantene, mascherine e divieti vari. Dai media apprendiamo quotidianamente l’andamento dei contagi e le catastrofiche situazioni negli ospedali delle zone più colpite, mentre continuano senza sosta gli appelli che invitano a “stare a casa”. Un paese bloccato, in cui accadono, tuttavia, fatti inquietanti.

Non si sono fermati, infatti, i voli dall’Iran verso l’Italia e l’Europa, nonostante il paese asiatico sia il secondo focolaio dell’infezione. Le autorità iraniane hanno vietato gli spostamenti all’interno del paese, ma non quelli che fanno rotta in Italia e nelle capitali europee. Sono davvero poche le notizie certe sull’epidemia da Covid-19 che ha colpito l’Iran. Il presidente Rouhani ha deciso che le notizie riguardanti il Coronavirus saranno tenute sotto controllo al fine di evitare l’isolamento di Teheran per paura del contagio. Si controllano le notizie, ma non i voli tra Iran, Europa e Cina, colpiti da una pandemia senza eguali. Perché?

Lo abbiamo chiesto al giornalista Massimo Alberizzi, direttore di Africa Express e di Senza Bavaglio, e alla collega Monica Mistretta, che da alcune settimane seguono da vicino questi avvenimenti. «La Cina per Teheran è diventata economicamente indispensabile – dichiara Alberizzi – ma le immagini dei morti per il misterioso Coronavirus hanno spinto il ministro della Salute iraniano, Saaed Namaki, a bloccare temporaneamente tutti i voli da e per la Cina. La Mahan Air, però, una compagnia privata messa sotto sanzioni statunitensi per il suo ruolo nei traffici di armi e i legami con il Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche, continua a fare la spola con la Cina».

Intanto, le persone colpite dal virus sono migliaia, il governo di Teheran valuta l’uso della forza per fermare il contagio, ma la Mahan Air, che va e viene ininterrottamente dalla Cina «è legata a doppio filo – asserisce Monica Mistretta – alle Forze Quds delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche, quelle, per intenderci, responsabili delle operazioni coperte all’estero per conto di Teheran. O, se preferite, quelle che adesso sono impegnate nell’ultima, complicata fase della guerra siriana a Idlib che vede la Siria di Assad schierata al fianco di russi e Iran contro la Turchia. Ed è questo il punto: a Idlib la Cina ha un grosso problema da risolvere (https://www.africa-express.info/2020/03/06/come-la-guerra-in-siria-e-lalleanza-cina-iran-ha-aiutato-il-coronavirus-a-diffondersi-nel-mondo/)».

Idlib, Siria

Ma cosa c’entra l’Italia?

In piena emergenza Coronavirus, a Rimini, non ancora zona rossa, atterra un aereo della compagnia Iran Air proveniente dall’aeroporto internazionale di Teheran, dopo aver fatto scalo a Milano Malpensa. «Sul sito Flight Radar 24 – spiega Mistretta – il volo proveniente dall’Iran che ha toccato i due aeroporti italiani ha un nome: EP-IBB. Alle 18.40 l’aereo della Iran Air decolla in direzione di Teheran. Tre giorni dopo, il 6 marzo, tutto si ripete come da copione: l’arrivo dell’aereo da Teheran a Milano alle 12.36 e poi ancora lo scalo a Rimini e il ritorno verso l’Iran nel tardo pomeriggio. È una modalità che si ripete di frequente. Il copione collaudato a Malpensa funziona anche nell’aeroporto londinese di Heathrow. Sono gli scali a Rimini della compagnia nazionale iraniana che dovrebbero fare riflettere se non altro per la coincidenza dell’alto numero di contagi in città» (https://www.africa-express.info/2020/03/09/nessuno-ferma-i-voli-milano-rimini-teheran-e-liran-e-il-secondo-focolaio-del-virus-al-mondo/).

Tre giorni fa ha chiuso l’aeroporto di Rimini e da ieri Iran Air ha cominciato a fare scalo a Pescara: nessun altro aeroporto europeo è disposto a sfidare le sanzioni statunitensi per rifornire i serbatoi della compagnia aerea nazionale iraniana e così i grossi Airbus diretti nelle città europee faranno scalo in Abruzzo. «L’aeroporto di Pescara da ieri è chiuso come quello di Rimini, tranne per le emergenze: ma il rifornimento di carburante alla Iran Air andrà avanti per tutto il mese», dice Alberizzi.

«La scelta della città abruzzese resta senza spiegazione –precisa Mistretta – e tra esercitazioni antiterrorismo e falsi allarmi bomba, la seconda metà del 2019 per Pescara è stata già piuttosto movimentata. Mancavano solo i voli della compagnia iraniana. E poi, ancora, arriviamo alla ormai celebre colonna militare sulla A14 Adriatica che ha sfilato alle 23.00 dell’11 marzo in piena emergenza Coronavirus. Non è chiaro se i tir con i carri armati fossero parte dell’esercitazione Nato Defender Europe 20, come riporta il quotidiano locale “Il Centro”: poche ore prima l’esercito americano, infatti, aveva deciso di ridurre la portata delle manovre per evitare contagi e il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, aveva annunciato che l’Italia non avrebbe partecipato».

La tensione tra Europa e Stati Uniti è altissima, poiché, secondo i termini all’accordo sul nucleare iraniano, a ottobre scadrà l’embargo Onu per la vendita di armi convenzionali all’Iran. «Cina, Europa e Russia, per le quali l’accordo è ancora in vigore, saranno libere di fornire armamenti a Teheran – conclude Alberizzi – e l’America almeno su questo punto è compatta intorno a Trump: l’embargo Onu sulle armi all’Iran deve essere esteso. L’Europa glissa. L’Italia, con i suoi rifornimenti di carburante alla Iran Air, è in prima linea contro le sanzioni americane. Il gioco si fa sempre più pericoloso» (https://www.africa-express.info/2020/03/16/coronavirus-italia-bloccata-ma-i-voli-con-liran-continuano-imperterrati/).
Oggi, il sito di Africa Express è stato hackerato, segno inequivocabile che queste inchieste hanno dato fastidio.
Le foto sono state concesse dal direttore Massimo Alberizzi