Cirò Marina, la Soprintendenza dice no al parco eolico Timpe Muzzunetti

CIRO’ MARINA – La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio (Sabap) per le province di Catanzaro e Crotone ha giudicato irricevibile la proposta progettuale per la realizzazione di un parco eolico tra i vigneti di Cirò. Non solo, chiede alla Regione di rivedere in autotutela l’autorizzazione unica di cui al D.D.G. n. 23456 del 15 dicembre 2009 e tutti gli atti prodotti successivamente sulla scorta di quella, nonché le opere avviate da fine marzo 2021. Lo rende noto la senatrice Margherita Corrado, attraverso un comunicato stampa nel quale spiega il contenuto del parere di motivato dissenso alla realizzazione dell’impianto eolico che la suddetta Soprintendenza ha inviato al Dipartimento Ambiente e Territorio, alla Provincia di Crotone e al Comune di Cirò Marina, entro i 30 giorni previsti.

“L’avvicendamento recente alla guida della Sabap – scrive la senatrice – che ha sede a Crotone, per cui dal 16 giugno alla dott.ssa Francesca Casule è subentrato il dott. Fabrizio Sudano, direttore anche dell’omologo ufficio di Cosenza, non ha prodotto, dunque, come si poteva temere, un temporaneo rallentamento dell’attività istituzionale di tutela. Il soprintendente Sudano ha infatti ereditato, con molte altre, anche la delicata questione cirotana e, complice la perizia tecnica del personale dell’ufficio, ha potuto tempestivamente respingere al mittente le pretese illegittime della Regione.

Nel merito, la nota della Sabap identifica e pone all’attenzione degli interlocutori una serie di incongruenze dell’iter amministrativo avviato nel 2009, compresa l’assenza di alcun nulla osta paesaggistico della stessa Soprintendenza (mai richiesto e mai reso), che dunque la Sabap non poteva rendere a posteriori, come richiestole dal Dipartimento Ambiente e Territorio a maggio scorso. E ancora: la mancata trasmissione dell’autorizzazione del 2014 a modifiche non sostanziali e la mancata certificazione da parte del Comune della destinazione urbanistica, nonché degli eventuali vincoli tutori/inibitori e specialmente degli usi civici ricadenti nelle aree interessate dagli aerogeneratori, da ultimo ridotti a 4 ma incrementati in altezza (180 m).

La difesa del paesaggio agrario storico ha, in quest’ultima tipologia di vincoli, uno strumento prezioso. Soprattutto, però, rileva l’assenza, negli elaborati progettuali, della indispensabile “Relazione Paesaggistica”, richiesta dal DPCM 12 dicembre 2015 per la valutazione della compatibilità paesaggistica degli interventi, in mancanza della quale la Sabap si vede costretta ad escludere anche la possibilità di valutare soluzioni alternative. Mi compiaccio – conclude – che la difesa dell’integrità del paesaggio, interesse costituzionale dichiarato, ma anche della sua qualità, finalmente riconosciuta come bene prezioso dalla popolazione di un territorio che con crescente consapevolezza e intraprendenza valorizza le proprie caratteristiche e le proprie risorse, abbia trovato nel Ministero deputato il coraggio e la determinazione necessari per far valere il rispetto delle norme vigenti e dell’interesse collettivo”.