Psicodramma M5s. Conte, Grillo e il popolo (che non c’è più)

Sono stata e sono tutt’ora una no global, cioè nemica dei verticismi e del Grande Capitale, sono avversa per costituzione, storia e costumi, a chiunque appoggi il Governo Draghi che è il mio e il nostro peggior nemico e non ho lottato per dodici anni ogni giorno scrivendo 2900 numeri del mio blog a favore del M5S per finire con un Partito verticistico come vuole Conte o con un Movimento verticistico come vuole Grillo, che, oltre ad essere verticistici e dunque non a democrazia diretta, intendono convintamente sostenere Draghi.

Per cui al momento sono schifata da entrambi perché calpestano due fondamenti della mia lotta politica (la sovranità deve gestirla direttamente il popolo, e si deve sempre lottare contro il neoliberismo) e offendono il mio senso di logica e di coerenza..
Ho sempre votato per il meno peggio ma forzando mente e cuore e mi sono pentita amaramente finora di ogni mio voto dato anche se in quel momento era l’unico possibile, poi finalmente per 12 anni ho votato con entusiasmo e passione per il M5S e sono grata a Beppe e Gianrorberto per questo, che raccoglieva il meglio del mio ambientalismo, del mio pacifismo, del mio senso dell’onestà e della giustizia, della mia lotta a favore dei lavoratori e delle classi media e bassa, della mia lotta per i diritti civili, e ora mi sento defraudata nelle mie convinzioni e nei miei ideali da entrambi:

Grillo è un dittatore pazzo che ho molto amato in passato ma che da un po’ manderei volentieri in pensione perché mi sembra fuori di cervello e fuori dai tempi, e forse quello che continua a vivere sempre il giorno delle marmotta è proprio lui.
Conte raccoglie sul momento tutta la mia ammirazione per le competenze, la loquela, la capacità di governo, le doti organizzative, le doti umane, ma del M5S e del suo profondo afflato rivoluzionario mi sembra abbia capito poco. Del resto l’ho sempre detto che è stato un bravissimo capo di governo ma rispetto all’universo di valori e di ideali del Movimento resta un alieno.
Io non so cosa voterò alle prossime elezioni. Per ora aspetto perché la situazione è molto fluida e può aprirsi ad ogni cambiamento.
Mi limito a riportare commenti di opinioni varie e diverse.

Il mio ideale e la mia ideologia sono le stesse di Di Battista, ma mi rendo conto da sola che i suoi caratteri integri, puliti, duri, che non si piegano mai a compromessi, non potranno mai conciliarsi con le tattiche di un governo, dove sarebbe come un elefante in una cristalleria. Di Battista è esattamente l’opposto di Conte, ma la sua integrità lo mette anche contro Grillo, specie là dove Grillo sostiene Conte o calpesta la democrazia diretta agendo non da garante ma da dittatore.

Conte ha delle doti di abilità, intelligenza, mediazione, diplomazia, capacità di accattivarsi le persone, organizzazione che non solo ci hanno dato due ottimi governi ma hanno anche avuto eccellenti risultati in Europa e gli hanno permesso di ottenere 249 miliardi e la distribuzione dei migranti. le sue conoscenze tecniche lo mettono al di sopra di tutti i nostri eletti per cui è in grado di colloquiare alla pari con ogni partner internazionale.

E’ un capo politico nato e sono certa che le sue competenze e abilità lo porteranno sempre a cariche di comando. Rispetto a qualsiasi leader nostrano (e non penso nemmeno a Salvini o alla Meloni) è ad una tale altezza rispetto a tutti che non è possibile nemmeno fare paragoni.

Una figura splendida, non è un 5 stelle, non ha capito nulla delle 5 stelle, non ha colto lo spirito innovativo e rivoluzionario del Movimento, e quando parla di destare l’entusiasmo può riferirsi all’ammirazione verso la sua persona ma non all’entusiasmo per una utopia che è nata per oltrepassare le singole persone e per diventare universale, sostituendo i decrepiti partiti del sistema parlamentare.

Conte di quella novità assoluta che è lo spirito assoluto della democrazia diretta non ha capito niente e dei 57 minuti del suo discorso la maggior parte è andata a delineare l’ossatura amministrativa del solito vecchio partito parlamentare, ormai fallimentare su tutta la linea, eccellente cosa, ma non è per quella che abbiamo ottenuto il 33% e non sarà quella a ridestare il sopito entusiasmo.

Insomma capisco il quadro organizzativo di Conte, capisco la furia disperata di Grillo, ma la visione purissima e altissima di Gianroberto era un’altra cosa.
Io so solo una cosa: io sono popolo, io voglio il potere che mi spetta finalmente come soggetto storico prevalente. Io, popolo, voglio e devo gestire la democrazia direttamente e senza eletti che mi prevarichino diventando Casta o aspirando a poteri assoluti.
E io, popolo, nel discorso di Conte o nelle furie di Grillo, non c’ero.

Viviana