Civita. Tragedia del Raganello, la procura di Castrovillari formalizza le accuse

La tragedia del Raganello: 10 morti e 11 feriti. La procura di Castrovillari ha formalizzato ieri in aula le proprie tesi in relazione a quanto accaduto il 20 agosto del 2018.

14 gli imputati nel procedimento legato alla sciagura comparsi davanti al Gip, Biagio Politano. Il Pm titolare dell’inchiesta, Giovanni Tedeschi non era presente in aula ed  ha presentato una memoria scritta insieme con  il pubblico ministero presente in udienza, Valentina Draetta. Nel documento d’accusa vengono ripercorsi pedissequamente gli attimi della sciagura verificatasi nell’estate di tre anni fa, presso località Ponte del Diavolo, all’esito del quale 32 persone, che si trovavano all’interno delle Gole, vennero travolte dal Fiume Raganello e trascinate nella zona dell’altro ponte, quello a valle che divide il Comune di Civita da Francavilla Marittima.

A causa del trascinamento ben 10 escursionisti (tra cui anche alcune guide) persero la vita, mentre altri 11 rimasero feriti dalla violenza del fiume in piena che travolse tutto e tutti. Le indagini preliminari permisero di accertare la violazione di alcuni codici di protezione civile e la direttiva del sistema di allertamento regionale per il rischio meteo idrogeologico ed idraulico della Calabria. Le amministrazioni di Civita, San Lorenzo Bellizzi, Cerchiara di Calabria e Francavilla Marittima risultarono prive di un piano comunale di Emergenza di protezione civile aggiornato alla direttiva regionale numero 535 del 15 novembre del 2017.

Per la sciagura, pertanto, figurano adesso imputati i sindaci di Civita, Alessandro TocciAntonio Carlomagno di Cerchiara; Antonio Cersosimo di San Lorenzo, insieme con Giovanni Vanceri e Marco Massaro, che s’interessavano di attività legate al torrentismo, peer rispondere, a diverso titolo,  delle ipotesi di reato di omicidio e lesioni colpose, mentre il primo cittadino di Francavilla Marittima,  Franco Bettarini, risulta sott’inchiesta per la sola ipotesi di omissione di atti di ufficio.

Tra gli imputati compaiono anche alcuni titolari di società che si interessavano delle escursioni lungo le gole del Raganello ma che non sono corresponsabili della tragedia ma sono finiti sotto indagine per avere esercitato le funzioni d’impresa senza contare sull’apporto di guide alpine. Si tratta di: Francesco Nicoletti; Vincenza Cerchiara; Giuseppe Cesarini; Luigi Sauve; Paolo Damiano Franzese. Hanno invece chiesto l’abbreviato, perché incriminati per esercizio abusivo della professione di guide alpine:  Antonio Luca De Salvo; Luca D’alba; Roberto De Marco, i quali non rispondono di responsabilità in ordine alla strage. Fonte: Gazzetta del Sud