Comunicato sindacale della redazione di Iacchite’ (Buone feste a tutti)

Comunicazione sindacale da parte della redazione di Iacchite’ a tutti i lettori.

Da qualunque parte voi cliccate: dalle lontane Americhe, fino alle profonde foreste siberiane, dagli Appennini alle Ande. Dallo sconfinato Oriente fino ara Crucetta.  Da vineddra da Nivi fino a Paniancu.

Buonasera a tutti: maschi e femmine. Buonasera anche agli etero, ai gay, alle lesbiche, ai transgender, comprese tutte le altre passioni sessuali (esclusa la pedofilia) che voi possiate avere e che noi non sappiamo come si scrivono.

Buonasera a tutti, belli e brutti. Bianchi, neri, gialli, zingari, piddrizzuni, buonasera anche a voi. Buonasera alle guardie e buonasera ai ladri. Buonasera a chiunque prega un Dio buono e di pace. Buonasera ai liberi e buonasera ai carcerati. Buonasera a chi è stato buono e a chi è stato cattivo, con la promessa, però, che non lo farà più. Buonasera a tutti gli amici e a tutti i nemici.

La redazione di Iacchite’ comunica a tutti Voi, che a partire da domani 24 dicembre, juarnu da vigilia, compreso il 25, Natali, fino al 26, santu Stefanu, l’attività di redazione verrà notevolmente ridotta.

Questo non solo perché è Natale. Certo, sono giorni in cui tutti, poveri e ricchi, lavoratori e disoccupati, cassintegrati e precari, pensionati e truscianti, vogliono stare con i propri cari, e tra i propri affetti, per condividere un momento di serenità, fosse anche solo, per molti delle categorie succitate, fittizio, ma rinfrancante in termini sentimentali, dopo un anno di sacrifici. Un momento che ci vuole, indipendentemente dalla religiosità.

Tutti hanno il diritto di calarsi come vogliono in questa fantastica atmosfera. Ed è quello che noi a voi tutti auguriamo: di vivere questi giorni come voi li desiderate. E pure noi di Iacchite’, che siamo umani come voi tutti, in questi giorni stacchiamo un po’ la spina per fare le cose che abbiamo sopra scritto.

Ma dobbiamo confessare anche un’altra cosa. L’attività non la riduciamo solo per le festività natalizie, ma anche perché questa riduzione per noi è una forma di sciopero nei confronti del direttore del giornale Gabriele Carchidi, che da mesi ci sfrutta senza retribuirci.

Sì, ci compra la panina e le sigarette, qualche volta il sabato ci ha dato una cinquanta, ma sempre cose a stuazzi e a pitazzi. Ci costringe a lavorare più di 12 ore al giorno. E  ci illude continuamente con false promesse tipo: se state con me diventerete dei giornalisti internazionali. E noi ci facciamo abbindolare, perché siamo vanitosi, superbi e degli arrivisti, come dei bambini davanti ad un gelato al cioccolato. Così,  abbiamo colto l’occasione per prendere due piccioni con una fava. Abbiamo unito lo sciopero alle vacanze di Natale. Sciopero al quale, ovviamente, partecipa attivamente anche il direttore.

Buon Natale a tutti.

PS: Potete comunque sfogliare le nostre pagine e le nostre categorie, dove ne troverete per tutti i gusti. E state tranquilli che, se dovesse uscire fuori la “notizia del secolo”, saremo pronti a tornare ai nostri posti.