Con i Lupi a La Spezia: orgogliosa voglia di cosentinità

dal profilo Fb di Piero Scalzo

Era dal 2001 che mancavo da una trasferta del Cosenza fuori dalla Calabria (Pescara a parte), esattamente da quel Chievo Verona – Cosenza che poteva cambiare per l’ennesima volta la storia calcistica della nostra città e che per l’ennesima volta, come contro la Cremonese o a via del Mare a Lecce, fu una grande delusione…

Ebbene, riprovare certe emozioni, é stato stupendo.. Ritrovare quella fiera e orgogliosa voglia di cosentinità non ha prezzo. Riabbracciare tuoi concittadini che non sanno nulla di varchi, di buche, di viali squarciati, ma sanno tutto sulla nostra squadra e su questa voglia di riprenderci ciò che ci é stato tolto maldestramente in quel lontano 2003.. Eravamo una bella comitiva allora in giro per l’Italia e lo siamo ancora oggi a distanza di 15 anni.

Vedere una tifoseria che canta, prima, durante e dopo la partita, come se stesse vincendo la finale di Champions League, mentre in realtà hai preso 4 gol da una squadra mediocre ma ben organizzata, fa capire quanta sete e quanta fame di calcio vero si avverte in questa città.. E quanto siamo diventati maturi nel capire che più di così non si può fare, al cospetto di chi ha più mezzi di te nel costruire una squadra. Lo hanno capito anche i calciatori, che a fine partita erano increduli mentre venivano osannati nonostante la batosta appena presa. Non è sicuramente colpa loro, e né del suo condottiero. Mettere una squadra di serie C in un campionato di serie B e sciorinare un bel calcio, essere matematicamente fuori dalla lotta retrocessione alla fine del girone d’andata, è già un piccolo successo. Non me la prendo più con Guarascio per quello che di più poteva fare e non ha fatto. Mi é bastato vedere un popolo fiero e felice dopo una sconfitta per 4 a 0, per farmi sbollire la rabbia. I complimenti della città ospitante, che all’unisono ci hanno dato la palma della migliore tifoseria vista dalle loro parti, mi riconcilia un po’ con il ritorno ai varchi attivi!!!