Corigliano, la corrida dei politici dilettanti e l’ombra di un nuovo scioglimento per mafia

CORIGLIANO, LA CORRIDA DEI POLITICI DILETTANTI ALLO SBARAGLIO

di Giovanni Ferrari, docente universitario

CORRIDA s.f (dallo spagnolo corrida (de toros) corsa (di tori). Genere di spettacolo pubblico tipicamente spagnolo, consistente nella lotta di uomini (torreros) contro tori, che ha luogo in un’arena circolare, secondo un apposito cerimoniale: il torero (matador o espada) cui spetta il compito di uccidere il toro è assistito da una squadra di 5° 6 uomini ai suoi ordini, parte a piedi (banderilleros) che eccitano l’animale con la cappa e confiscandogli nel corpo asticciole munite di punta metallica (banderillas) parte a cavallo (picadores) che gli infliggono colpi di una speciale picca per indebolirlo; intervieni allora il matador che, dopo avergli conflitto due banderillas sul collo, esegue una serie di passaggi eleganti e pericolosi con un mantello rosso (muleta), e, quando il toro resta immobile a testa bassa, scatta e gli conficca la spada fra le spalle uccidendolo”.
Vocabolario della Lingua italiana TRECCANI

Avevo già anticipato in tempi non sospetti quello che realmente sta accadendo in questi giorni in campagna elettorale: la sensazione terribile che i coriglianesi avvertono e sentono, guardando in prospettiva, per come sono stati gestiti gli avvenimenti politici che hanno determinato questa scellerata FUSIONE nella totale CONFUSIONE.
GRAZIE all’ex sindaco di Corigliano che ha obbligato sia la sua maggioranza, sia l’opposizione a votare l’atto di impulso a favore della CON-FUSIONE per poi pentirsi in piena campagna elettorale del referendum che ha sancito la sciagurata fusione, accorpando e cancellando di fatto dalla geografia e dalla storia le gloriose gesta di Corigliano e della “MAGNA GRECIA”.

Assistiamo, veramente, ad un continuo improvvisare, ad un perpetuo raffazzonare. La politica e le politiche a Corigliano si improvvisano: quanti travestiti, quanti voltagabbana, quanti falliti nella vita arricchiti in politica, quanti sprovveduti, quanti ignoranti… Così, all’impronta, come nella commedia dell’arte. E, come nella commedia dell’arte, si ottiene un unico risultato: far ridere. Ma mentre nella prima la risata è voluta, cercata, costruita, nella seconda è il risultato di incapacità assoluta.

Purtroppo a Corigliano i coriglianesi votano in base ad una specie di globalizzata sindrome di Stoccolma, identificandosi col potente di turno, col prepotente di turno, meglio se truffaldino, fondamentalmente disonesto, manipolatore e capace di assicurarsi l’impunità, sostenuto da poteri occulti di massoni e massoneria, di associazioni una cento e nessuna, da ex deputati, ex sindaci, ex consiglieri, inquisiti e collusi da anni con poteri forti di criminalità e associazioni a delinquere di stampo mafiosa.

Un personaggio oscuro, buio, affarista, che distribuisce poltrone e promette affari, una incapacità totale travestita da efficienza, di perpetua mancanza di progettualità con scarsissime capacità e nessuna competenza, in qualsiasi ambito, fino alla totale assenza di politiche agricole, politiche delle infrastrutture, politiche economiche, politiche del turismo e via dicendo. La vocazione di Corigliano resta tuttora quella agricola e marittima, che viene prima perfino del turismo. I patrimoni reali di questo territorio sono l’agricoltura e la pesca, ma sono totalmente dimenticati.

Ogni cittadino coriglianese dovrebbe provare indignazione e disgusto. Nella speranza sappiano comprendere l’importanza di scegliere tra candidati onesti e disonesti, non si è mai visto a Corigliano un ceto politico così ignorante, impreparato, incompetente, immaturo: tutti aspiranti alla gestione di una FUSIONE nella CON-FUSIONE. La democrazia rischia di non funzionare se conferisce responsabilità di comando a persone palesemente impreparate. Siamo nel bel mezzo di quell’odioso tritacarne chiamato “campagna elettorale”, democratico metodo grazie al quale tanti personaggi stanno rifacendosi la faccia, una verginità: il vecchio che avanza.

Buona parte di loro fa parte di quella Banda Bassotti, che ci ha ridotti così, per palese incapacità, per ingordigia di potere: pericolosi dilettanti allo sbaraglio. Il tritacarne della campagna elettorale potrà risultare allora utile se porterà finalmente persone serie, che sappiano imprimere un vero cambiamento etico e morale. Lo dobbiamo ai nostri genitori, lo dobbiamo ai nostri figli, perché non è vero che debbano essere drogati e alcolizzati per forza, disoccupati, sfiduciati e impotenti, convinciamoli che lo stallo non è immutabile, che dipende proprio da noi, da loro cambiare davvero, con la speranza che possano ritornare in un paese, in un territorio accettabile, vivibile ed anche allegro.

Quanta amarezza, quanto dolore ha provocato l’inerzia di chi si è sentito superpotente e al posto di occuparsi dei problemi di Corigliano e di tutto il territorio della Sibaritide, ha voluto arricchire se stesso assecondato da avidi, interessati, consapevoli figuranti, pronti ora TUTTI a dividersi e sbranarsi questa misera torta, fingendo talvolta quasi un’allegra spudorata inconsapevolezza, in disprezzo dell’intelligenza dei coriglianesi, arrivando talora alla negazione della crisi, proponendo facili vie d’uscita.

Dopo aver calpestato con noncuranza i sogni dei coriglianesi annichiliti, i progetti, le capacità, hanno rovesciato la stabilità che i nostri padri avevano costruito, quale antidoto alle miserie da loro vissute. I veri responsabili del disastro socio-economico che affliggono l’opinione pubblica siamo noi, i cittadini TUTTI che hanno riposto totale fiducia a politici irresponsabili. Gli ex “GENERALI”, ex deputati, ex consiglieri regionali, ex questori della Regione Calabria che hanno perso le corna, adesso vanno cercando i buoi in questo martoriato territorio COMPLETAMENTE DISSESTATO…

Quanti rifiuti invadono le nostre strade, basta farsi un giro per le frazioni, per non parlare dello scempio del lungomare, rottamazione a più non posso, persino la terra protesta per il male che le abbiamo procurato, il dramma degli abitanti di Thurio è la conseguenza del dissesto idrogeologico che da anni ormai sta devastando il territorio, ma è sotto i nostri occhi anche una atroce verità. Il nostro è un territorio devastato dall’abusivismo, non si contano gli edifici, le ville e le villette costruite in aree franose e nei letti dei torrenti le cui fognature scaricano anche sui fiumi e nel mare, un vero e proprio dramma della cementificazione selvaggia, vedi palazzinari che hanno costruito abusivamente su Piazza Salotto ed attività commerciali che hanno occupato e cancellato la prestigiosa strada, intitolata al grande scrittore VITTORIO ALFIERI, determinando uno svergognato scandalo con arresti di politici ed imprenditori.

Questa è solo l’ultima perla del dilettantismo politico. Ancora più sconcertante, ancora più incomprensibile è il doppio dietrofont sui molteplici procedimenti penali in corso, delicate inchieste ambientali per la difesa del territorio. Non vorrei essere profeta e non vorrei anticipare eventi: qualora dovesse vincere un personaggio colluso con ambienti criminosi e massonici, il Comune, purtroppo, dovrà subire un ennesimo scioglimento per infiltrazioni mafiose.
Ora, é doveroso far rientrare i MATADOR, I NANI e le BALLERINE nell’ambito che gli spetta: l’avanspettacolo.