Corigliano-Rossano, cercasi sindaco con idee (possibilmente non massone)

di Emilio Panio

Fonte: EmilioPaino.it – anche per commentare – (http://www.emiliopanio.it/)

Cercasi sindaco. Quasi disperatamente. Ma guai a pensare soltanto ai nomi, stavolta. Se città nuova dev’essere, sia pure politica nuova.

Meno tre (mesi) al voto nella nuova Corigliano Rossano. Ci sta chi già da quasi un anno è in campagna elettorale. Chi sgomita più di recente, chi cerca di avere le idee un po’ più chiare. I nomi dei papabili sindaci già circolano da un po’. Ma che cosa vogliano fare davvero, senza soltanto proclami, ancora non è noto.

Intanto echeggia il predicozzo sulla “nuova città, il futuro che è qui, stavolta si cambia”. Arrass, direbbero i miei amici coriglianesi: specie quelli che ancora non l’hanno digerita la novità della città unica. Non è detto che i dubbi di alcuni siano poi così fuori luogo: certo non si può sentire la stroncatura arrogante di chi invita i più critici a cercarsi un nuovo posto dove stare, se non gli piace Corissano.

Ecco: ovviamente così non si fa politica nuova. Anzi. Cogliere l’occasione unica della nuova città impone il confronto, la ricerca del consenso attraverso le idee, l’apertura anche verso le tesi opposte alle proprie. Ci sta tutta la costa jonica sibarita che guarda con interesse a questa scadenza elettorale: se Corissano confermerà di essere un felice laboratorio politico, allora tutto il territorio guarderà ad esso come una possibile guida verso un altro sviluppo. In caso contrario, il resto della zona scommetterà altrove. Magari su Matera, nel caso dell’Alto Jonio?

Che fare, dunque? Intanto, se scommessa nuova dev’essere, nessuno si faccia guidare da Cosenza o Catanzaro o Roma. Insomma, nessuna interferenza, nessuna mente grigia alle spalle della corsa del prossimo maggio. Corigliano Rossano punti sulle proprie intelligenze, che ci sono (anche tra i più giovani) e non hanno sempre bisogno di patrigni eccellenti per camminare da soli. Certi padrini politici, al territorio jonico, hanno fatto solo del male. Compresi i Morra del nuovo che (ci) è avanzato. Vedi futura 106 Jonica.

Poi, ci si confronti in concreto su quattro o cinque questioni chiave del futuro corissanese, dicendo senza tanti giri di parole come si vogliono affrontare e favorendo chi (la gente o questo o quell’altro amico degli amici). Il Tribunale, la Centrale Enel, il Porto di Schiavonea, il futuro delle Clementine… così a caldo pensiamo a simili nodi ancora tutti da sciogliere. Problemi di cui ognuno predica da sempre ma che restano irrisolti. Terra terra, i papabili candidati cosa pensano di fare a riguardo?

Anche per le eventuali alleanze, si giochi a carte scoperte. Caio o Tizio, con chi e in forza di quali accordi arriva alle Amministrative? Esiste comunque un centrodestra, è vivo il centrosinistraSalvini e i grillini si schierano e come? Così pure per le Associazionicento o dieci che siano: chi ne fa parte, rispondono a qualcosa in particolare, che base anche culturale hanno alle spalle? Se dobbiamo vivere una stagione nuova beh, allora, usiamo anche una nuova sintassi politica, comprensibile a tutti. Basta stanze segrete, basta sotterfugi. Con chi state, chi rappresentate davvero? Perché non vorremmo avere la sensazione sgradevole che, ancora una volta, sotto sotto ci sia qualche massoneria (detta alla dialettale ma… non solo) che tira i fili per tutti.

La scommessa è ardua, così come proposta, vero? Anche per questo forse, mai come stavolta, il mondo intellettuale locale dovrebbe prendersi qualche responsabilità pure lui: di controllare, lanciare input, raccontare la realtà vera in questi mesi. Non solo pugnette alle scimmie, allora. Non solo isterie saccenti. Non Savonarola. Ma impegno, partecipazione. Corissano va riempita di contenuti: chi non gioca questa partita è complice dell’eventuale guasto o nulla post urne.

Qui e subito. Il nuovo esige tutto ciò. Per non perdere pure ‘sto treno.