Corigliano-Rossano, ecco la verità sulla Tari (Movimento Terra e Popolo)

Da qualche giorno stiamo pubblicando i vecchi comunicati del Movimento Terra e Popolo di Corigliano-Rossano che documentano la forte contestazione degli attivisti ai politici corrotti e in particolar modo alla Giunta Caputo-Antoniotti, che poi fu rovesciata da un loro stesso alleato, il famigerato generale, con il quale adesso vorrebbero ancora mettere le mani sulla città. Oggi pubblichiamo tutta la verità sulla indecente tassa sui rifiuti. Siamo nell’estate del 2015. 

Continua lo sport preferito dell’amministrazione Caputo-Antoniotti: quello dello scarica barile.
Così l’aumento drastico della TARI, già attuato e che andrà sempre peggiorando, diventa colpa della Regione Calabria, della burocrazia, di qualcun altro.
Partiamo dal presupposto che Rossano non è affatto un comune virtuoso per la raccolta differenziata, al contrario, si tratta di un comune illegale in quanto non raggiunge neanche la metà di quel 65% imposto dalla comunità europea e che rappresenta un traguardo minimo, altro che virtuosismo.

Partendo da questo presupposto, è giusto che i cittadini sappiano che se la TARI aumenta è, in realtà, proprio per questo, in quanto la Regione Calabria, con provvedimento emesso sotto la guida di Scopelliti, ha aumentato le tariffe della indifferenziata e quindi, esattamente al contrario di quanto sostiene l’amministrazione, penalizza i comuni non virtuosi tra cui c’è Rossano.

Ma il peccato originale di questa amministrazione è certamente il capitolato d’appalto della raccolta comunale. Quando si realizza la raccolta differenziata, infatti, ciò che permette di diminuire i costi e di abbattere drasticamente le tasse a carico dei cittadini, come accaduto in altre aree del paese (altro che aumento vertiginoso), è la vendita del materiale differenziato: vetro, plastica, alluminio, umido. Un business utile e sostenibile. Ed il primo capitolato d’appalto emanato in questa legislatura con l’Assessore Sifonetti, infatti, quello che abbiamo battezzato “l’appalto fantasma” (https://youtu.be/Rmip5WKY6V0) prevedeva che i proventi della vendita della differenziata finissero nelle casse del comune per abbattere le tasse. Ovviamente quel capitolato d’appalto è stato ritirato d’urgenza ed opportunamente modificato, lasciando i proventi della differenziata all’azienda. Tanto per non perdere la memoria, ricordiamo che a quella gara partecipò una sola azienda, nel rispetto della tradizione nostrana. In pratica il comune di Rossano, grazie alla profonda inadeguatezza della propria classe dirigente, è riuscito a trasformare la differenziata in un mero costo, mentre la Regione ha deciso di punire i comuni non virtuosi aumentando la tariffa di smaltimento dell’indifferenziato, cioè la responsabilità è quasi totalmente dell’Amministrazione Comunale.

Ammettiamo il quasi: nessuno può scagionare la Regione Calabria per l’assenza di una filiera reale funzionale del riciclo e del riutilizzo che permetta ai comuni di abbattere ulteriormente i costi e le difficoltà iniziali, visto che quelle iniziali sono le uniche difficoltà esistenti per la realizzazione di un ciclo di rifiuti virtuoso. Ma nel fatto che il comune di Rossano, nel 2015, non sia neanche al 35% di differenziata e che abbia deciso di regalare i proventi della raccolta differenziata all’azienda, la Regione Calabria non c’entra nulla.
È bene che i cittadini sappiano che queste scelte indecenti non solo inquinano il territorio ed aumentano enormemente i costi, ma fanno perdere anche decine e decine di posti di lavoro. È una verità statistica, infatti, che nei luoghi dove si adotta un ciclo di rifiuti basato su differenziata spinta, riciclo e riutilizzo, le tasse diminuiscono mentre il rapporto coi posti di lavoro del sistema tradizionale (come il nostro) è di 1 a 15: per ogni posto di lavoro attuale ce ne sarebbero 14 in più.

Abbiamo ripetutamente fatto queste proposte all’amministrazione comunale, abbiamo ripetutamente spiegato queste ragioni anche grazie alla preziosa collaborazione delle forze sindacali, abbiamo chiesto il ritiro del bando di raccolta attuale per strutturare insieme un diverso capitolato di raccolta ma neanche su questo siamo stati ascoltati. I cittadini si facciano da soli un’idea sulla politica dello scarica barile.

Movimento TERRA e POPOLO