Corigliano-Rossano, ieri nessun caso positivo. Stasi “abbraccia” Bocchigliero

Corigliano-Rossano è la città calabrese che conta più casi positivi – 10  ricoverati e 4 in isolamento – ma il suo giovane sindaco Flavio Stasi la sta guidando per mano nel momento più delicato e difficile della sua storia spiegando passo passo quello che accade e tranquillizzando tutti nonostante l’emergenza. Ieri notte ha informato i cittadini che il tampone post mortem effettuato sulla paziente di 57 anni deceduta all’ospedale di Cetraro è negativo. “Anche se, per scelta, sono solito aggiornarvi solo dei casi positivi – ha detto Stasi -, ritengo opportuno informarvi del fatto che mi è stato appena comunicato l’esito del tampone della nostra concittadina venuta a mancare oggi, che è negativo”. E stendiamo un velo pietoso, per l’ennesima volta, su quello che accade nell’ospedale di Cetraro.

Ma torniamo alle comunicazioni del sindaco Stasi.

“Oggi non abbiamo nuovi positivi in città. Molti tamponi, molte quarantene per i casi dei giorni scorsi, qualche sospetto, ma non abbiamo nuovi casi.
Ci sono nuovi positivi sul territorio trattati dal nostro SPOKE, e registriamo l’ordinanza del Presidente Santelli di “chiusura” del Comune di Bocchigliero, nel quale è stato trovato positivo nei giorni scorsi anche un nostro concittadino. Anche per questo, un abbraccio virtuale e caloroso al Sindaco, Alfonso Benevento, per la difficile situazione che sta affrontando, certo che – tutti insieme – ne usciremo presto.

Il numero dei tamponi aumenta concittadini miei. Anche io ne sto chiedendo molti, soprattutto per persone che lavorano in luoghi sensibili. All’inizio questo potrebbe scoraggiarci, perché ormai è chiaro che più tamponi si fanno e più positivi si trovano, ma alla fine risulterà un bene perché eviterà situazioni spiacevoli e porterà ad uscire prima da questa situazione.
Le cose vanno affrontate e le affronteremo insieme, come stiamo facendo.

Ho chiesto i check-point agli ospedali, per filtrare il più possibile e proteggere pazienti ed operatori. Oggi pomeriggio, grazie ai volontari di protezione civile, abbiamo attivato i check-point su entrambi i plessi: nessuno dovrebbe entrare nello Spoke se prima non gli viene misurata la febbre e non risponde a delle brevi domande. Qualcuno mi ha chiesto: ma se ho 38 di febbre mi rimandano a casa? No, assolutamente. Ma ognuno di noi che ha più di 37.5, per il nostro bene e quello degli altri, deve fare un percorso diverso, ricevendo la stessa assistenza sanitaria.

Resta il problema della notte, per il quale ho chiesto al Commissario ASP nuovi infermieri ed alla prefettura la possibilità di utilizzare i Vigili del Fuoco a supporto della Protezione Civile: spero di avere risposte domani. Oggi ho portato un altro pacco (modesto) di mascherine FFP3 al pronto soccorso, recuperato grazie all’ordinanza di “chiusura dei cantieri non indispensabili” della settimana scorsa. Mi auguro che presto arrivino dall’ASP tutti i dispositivi necessari per gli operatori che sono in prima linea.

Oggi il Governo ha deciso di tramutare le pene, per i trasgressori alle misure di contenimento del contagio, in sanzioni amministrative. Noi lo avevamo fatto qualche giorno fa, ma non dobbiamo dimenticarci ciò che vi ho detto in un comunicato precedente: le misure restrittive, così come le sanzioni, non servono per punire, ma per indicare la strada giusta….”.