Corigliano-Rossano, le colpe di Oliverio per le lacerazioni di questo referendum

Caro Presidente Mario Oliverio,
siamo alla fine di questo brutto scontro referendario che la tua Giunta ci ha voluto imporre e vogliamo rappresentarti tutta la nostra indignazione per la dannosa lacerazione che hai contribuito ad aprire nella comunità coriglianese e tra due delle più importanti città della Calabria.

È chiara a tutti l’ambiguità e l’inadeguatezza della attuale legge sulle fusioni, che sarà a breve anche riformata, ma hai permesso che pochi soggetti ben individuati imponessero tempi e modalità per farci arrivare comunque a questo sciagurato referendum. Siamo stati costretti ad un voto che rischia di mettere fine al futuro di queste nostre millenarie comunità, senza che neanche hai inteso di far sapere ai cittadini sapere come verrà utilizzato dalla tua Giunta.

Per cui potrebbe benissimo accadere, con le odiose pratiche a cui purtroppo siamo spesso costretti in Calabria, che anche di fronte ad un esito incerto o ad una sostanziale spaccatura della volontà degli elettori magari ci ritroveremo davanti alla estinzione del nostro comune. Inoltre, in totale spregio a ogni principio di buon senso e di buona pratica politica utile a fermare altro qualunquismo e sfiducia nei cittadini, hai permesso che si portasse al voto di due comunità di circa 80.000 abitanti una proposta di fusione senza un progetto.

Una fusione abusiva per così dire: senza un percorso definito verso la nuova eventuale città; senza una analisi e una proposta della Regione; senza uno studio scientifico ed indipendente sulla fusione che doveva essere preliminare alla decisione storica che stiamo prendendo. Siamo stati costretti a discutere in una totale assenza di elementi di chiarezza su pregi e difetti, vantaggi e rischi, punti di forza e di debolezza del progetto. In una situazione economica e sociale da tutti riconosciuta come difficile si sono costrette le famiglie, i pensionati, i giovani, le donne, gli imprenditori, i professionisti e tutte le categorie a non poter conoscere, come cambierebbe la loro condizione in relazione a tributi, qualità dei servizi, qualità della vita e livelli essenziali di civiltà, già oggi troppo bassi per rischiare di essere ulteriormente peggiorati.

In questo quadro il confronto referendario è finito per diventare una fiera delle opinioni che ha abbassato il livello del dibattito politico portando ad uno scadimento del confronto democratico che anche la Regione doveva aiutare ad evitare. Anche perché a creare questo clima hanno contribuito persino dei Consiglieri Regionali con toni ed atteggiamenti per niente sereni e non improntati alla loro necessaria terzietà imposta dal loro mandato rispetto ad una decisione che i cittadini avrebbero avuto il diritto di prendere in ben altro clima e condizione.

Si è arrivati quindi a scavare irresponsabilmente un solco nella nostra città e ancor più tra le due città di Corigliano e Rossano. Anni di proficua collaborazione tra le due comunità che andavano ulteriormente affinati e rafforzati, rischiano così di essere vanificati. Ti consegniamo dunque la responsabilità di questa situazione perché tu possa cominciare a pensare, per tutto ciò che riguarda il tuo ruolo e la tua alta funzione istituzionale, a come riparare a questo disastro. Non vogliamo del tutto perdere la speranza, così come è avvenuto per il Sindaco di Corigliano che è arrivato a chiedere scusa e a fare un passo indietro per l’atto di impulso che aveva fatto assumere al nostro Consiglio Comunale, che anche tu riesca ad aprirti al più utile confronto con tutte le istanze e le speranze dei nostri cittadini. Senza forzature e rimettendoci pazientemente a costruire un davvero nuovo cammino di massima ed efficace collaborazione istituzionale che non potrà mai essere una fusione oscura e imposta dall’alto.
Un caro saluto

GIOVANNI BATTISTA GENOVA
Assemblea Nazionale PD

PINO LE FOSSE
Direzione Regionale PD