Corigliano-Rossano. Stasi, le opere pubbliche e le amanti scaricate

Come si diceva in una famosa trasmissione di qualche anno fa … il momento è catartico. Nei giorni scorsi l’amministrazione Stasi ha approvato il Bilancio preventivo e tutti gli atti accessori. In pratica si è dotata dello strumento utile ad iniziare realmente, non solo a governare la città ma, soprattutto, a poterle dare forma rispetto alle idee ed ai progetti che il “sindaco ribelle” ha raccontato durante la campagna elettorale.

In quest’anno e mezzo, soprattutto a causa del Covid, tutti gli strumenti finanziari e le risorse disponibili erano comunque vincolati a scelte prese da altri (commissario Bagnato). Scelte che in molti casi hanno presentato lacune e cortocircuiti i cui effetti sono ricaduti sull’attuale amministrazione. Com’è facile immaginare la discussione si sviluppa lungo due rette “intrecciate”: bilancio e opere pubbliche.

Sul fronte del primo si registrano elementi positivi (avanzo primario ed aumento del fondo di riserva) che portano, per la prima volta dopo anni, ad avere quindi una discreta disponibilità finanziaria che è anche frutto dei fondi aggiuntivi della fusione; sul fronte delle opere pubbliche intanto si sbloccano decine di opere che erano ferme dal 2015, si prevede un intervento importante sul dissesto idrogeologico che ha avuto già un finanziamento di 5 milioni di euro già assegnato alla progettazione (drammatica emergenza delle due ex città che qualche consigliere che poco conosce Corigliano e Rossano definisce “poca cosa”), si predispone un intervento importante di riqualificazione dell’esistente.

Per l’edilizia scolastica viene presentato un piano per progetti da 17 milioni di euro ed occorre precisare che, ma bastava leggere i documenti, si sta provvedendo ad integrare il Piano Regione per l’edilizia scolastica per come indicato in coda all’elenco degli ammessi/esclusi, cosa possibile fino alla chiusura dei termini.

In particolare, l’intervento sul terzo lotto della scuola Ariosto, da mesi oggetto di polemiche, è oggetto di un ricorso perché non è un nuovo progetto ma un completamento. Importante è anche la centralità che assume il Lungomare unico, che l’assessore Novello definisce come “la vera opera d’unione della città”, e la riqualificazione del tratto del lungomare che va dal porto di Schiavonea verso il Palmeto.

Viene inoltre ribadita, con un intervento in aula dello stesso sindaco Stasi, l’idea che lo sviluppo e la conurbazione della città non risponderà alla cementificazione dell’area intermedia di Insiti. Ed è qui che si rivede finalmente il Flavio Stasi che abbiamo ammirato durante la campagna elettorale: un politico che, mentre gli altri, tra uno “jam avant” e un “vinciamooo”, parlavano di crostate, descriveva minuziosamente un territorio che conosce e su cui ha un’idea precisa. Idea che può non essere condivisa da tutti ma che esiste.

Nonostante i tanti articoli dei media di regime (che notoriamente rispondono ai diktat dei clan mafiosi e dei servizi al soldo del sistema di potere firmati dai giornalisti meno credibili della Calabria), che negli ultimi giorni sembravano raccontare una maggioranza oramai a pezzi, dilaniata da lotte intestine e sconquassata da denunce di reati inenarrabili, il consiglio comunale approva tranquillamente a maggioranza tutti i provvedimenti.

È facile immaginare che le voci di un rimpasto siano possibili (avviene nel 97% delle esperienze amministrative in Italia), è facile immaginare che ci siano anche aspirazioni personali di qualche consigliere ma questo non sembra mettere a rischio la tenuta della maggioranza.

Ora, al netto dell’ostilità di gran parte degli organi di stampa locali, tra cui alcuni ex grandi sostenitori di Stasi oramai “credibili” e vendicativi come le amanti scaricate, occorre che alle parole seguano i fatti. E saranno questi a fare la differenza. Sul piatto c’è ad esempio la necessità di un importante intervento riguardante la rete idrica, c’è l’urgenza di completare la pianta organica. C’è da portare a termine il casus dell’appalto sulla gestione dell’illuminazione pubblica (la sentenza in Corte d’appello, nonostante l’imbarazzante silenzio di tutti i grilli parlanti dell’opposizione, è una grande vittoria per tutta la collettività di Corigliano-Rossano che si libera di un appalto imbarazzante per costi e modalità d’esecuzione). Poi c’è da porre fine al dibattito sull’Enel e sulla bonifica dell’area direttamente collegata al possibile lungomare unico. Sfide importanti che il sindaco dovrà affrontare al più presto.

Sullo sfondo resta un panorama conflittuale con le opposizioni che non lascia intravedere nessuna possibilità di dialogo. Se tale impossibilità appare persino normale riguardo il centrodestra si ha la sensazione che si stia sprecando un’occasione nel campo del centrosinistra dove ad un dialogo costante del sindaco con alcuni importanti dirigenti del Pd (Iacucci e Bevacqua in primis) c’è l’ostilità evidente del Pd rossanese, profondamente legata alla compagine “ne di destra ne di sinistra” di Civico e Popolare, e le rancorose rivendicazioni degli ex/non ex Pd che prima stanno con Stasi ed oggi lo odiano come si odia la moglie traditrice.

Poi ci sarebbe da affrontare la questione dei tanti esposti/denuncia presentati ai vari prefetti, procure, tribunali, Onu e Parlamento Galattico. Ma la questione sembra interessare la maggioranza allo stesso modo in cui una dieta possa interessare Salvini.
Tutto questo mentre si procede rapidamente verso una campagna elettorale regionale, tragicamente imprevista, che potrebbe rimescolare ulteriormente le carte in tavola.

Marco Salvati