Coronavirus: 35 pazienti ricoverati da Jonio, Savuto e Tirreno. Il “triangolo” del contagio

Tutto sommato, il numero dei contagiati in Calabria e in provincia di Cosenza in particolare si mantiene su livelli che non producono allarme rosso, anche se nelle ultime ore il trasferimento di alcuni pazienti di una casa di riposo da Bocchigliero (dove è arrivato il virus contagiando un anziano ora ricoverato) a Belvedere ha creato apprensione. Dal centro tirrenico, tuttavia, poche ore fa è arrivata la notizia che una paziente è certamente negativa. Ora si attendono informazioni più precise sul numero dei pazienti effettivamente trasferiti da Bocchigliero a Belvedere. Mentre sarebbero cinque gli operatori della casa di riposo che sarebbero risultati positivi e sono in isolamento. Speriamo bene.

Quanto ai focolai attivi, non c’è dubbio che quello dello Jonio sia il più temibile. Sono sedici i pazienti ricoverati che provengono da Corigliano-Rossano (10), Cariati (3, uno dei quali ricoverato a Catanzaro), Francavilla Marittima, Scala Coeli, Paludi e Bocchigliero. Tuttavia, nella giornata di ieri solo un caso a Corigliano-Rossano è diventato positivo ma si tratta di un paziente già in quarantena, pertanto non c’è nessun allarme. Così come per il ricovero “precauzionale” di altri due pazienti che sono ancora solo sospetti positivi e devono essere sottoposti a tampone. Il sindaco Stasi, nel suo consueto bollettino notturno, ha affermato che le condizioni dei pazienti ricoverati sono stabili. Una delle pazienti, la 65enne contagiata dal “paziente 1” dello Jonio, è ancora ricoverata in Rianimazione mentre nel reparto di Malattie infettive di Cosenza ci sono la consigliera comunale contagiata dopo una settimana bianca al Nord e il medico di base di Paludi, che nei giorni scorsi attraverso il sindaco ha mandato un appello ai suoi assistiti per tutelarli dalla possibilità di contagi.

Passando al focolaio del Savuto (nove pazienti ricoverati), dopo i primi tre casi è esplosa la polveriera degli amministratori positivi, probabilmente contagiati da uno degli attuali ricoverati all’Annunziata. A tutt’oggi sono all’Annunziata il sindaco Giovanni Altomare, il vicesindaco Fernando Sicilia e il consigliere Antonio Simarco ma tra i pazienti in isolamento domiciliare ci sono ancora altri due assessori e sembra anche il comandante della polizia municipale, come ha scritto ieri la Gazzetta del Sud. A Rogliano, inoltre, in molti si chiedono se i due decessi registrati nella Piccola Casa dei poveri, la struttura della quale è direttore uno dei ricoverati roglianesi, siano da legare al virus. Ma non si sa ancora se è stato effettuato o meno sui deceduti il tampone post mortem. In Rianimazione, per quanto si è riusciti ad apprendere, sarebbe stato trasferito un paziente di Belsito mentre rimangono in condizioni stazionarie i pazienti provenienti da Santo Stefano di Rogliano, il militare 25enne e suo padre.

Da qualche giorno, intanto, non si registrano nuovi ricoveri dal Tirreno. Rimangono pertanto otto i pazienti ricoverati, tre dei quali provenienti da San Lucido mentre gli altri arrivano da Fuscaldo, Paola, Cetraro, Grisolia e Santa Maria del Cedro e un paziente di Amantea è ricoverato al Pugliese di Catanzaro. Sono complessivamente 33 (su un totale di 42) i pazienti che arrivano dal “triangolo” del contagio ovvero Jonio, Savuto e Tirreno. Che diventano 35 se aggiungiamo i pazienti di Cariati ed Amantea ricoverati a Catanzaro.

In tutti e tre i territori il contagio è arrivato dal Nord, come succede praticamente in tutte le regioni del Sud. A Corigliano-Rossano il “paziente 1” ha contratto il virus dopo aver partecipato ad un funerale al quale erano presenti persone provenienti dal Nord; anche il paziente di Bocchigliero avrebbe preso il virus da un contatto con un contagiato proveniente dal Nord, da Bologna secondo quanto si è appreso. E anche la consigliera comunale contagiata si è ammalata dopo un viaggio al Nord. Quanto al Savuto, molti indizi portano all’Emilia-Romagna, da dove sarebbe arrivata una parente di uno dei pazienti ricoverati. Per il Tirreno, invece, ormai nessun dubbio che il contagio a San Lucido sia arrivato da un soggetto, che tutti definiscono “il parente di Bergamo”, peraltro asintomatico.

La città di Cosenza continua a restare ai margini del virus, anche se ieri si è registrata la prima vittima ovvero un paziente 81enne: vengono segnalati quattro pazienti ricoverati tra i quali i due sindacalisti della Uil, uno dei quali vigile del fuoco e un ingegnere 47enne. Il quadro dei pazienti ricoverati si chiude con i tre che arrivano dalla Valle dell’Esaro (1 Tarsia, 2 Roggiano), con il paziente 88enne di Rende ricoverato in Rianimazione e con un paziente di Casali del Manco, che secondo fonti ospedaliere, sarebbe ricoverato all’Annunziata.