Coronavirus, Cosenza. Emergenza posti letto: trasferire (subito) i pazienti ordinari dell’Annunziata in altri ospedali

In Calabria non c’è un aumento dilagante dei casi positivi di coronavirus ma nonostante questo gli ospedali stanno per andare in crisi per totale assenza di organizzazione e programmazione da parte degli “scienziati” della Regione Calabria (Jole Santelli ha nominato due burocrati corrotti e ammanicati come Domenico Pallaria e Antonio Belcastro, più famoso come il manager dei topini…) e dei pessimi commissari e manager nominati dalla Lega prima e da M5s e Pd successivamente. Un disastro!

Focalizziamo la nostra attenzione sull’ospedale dell’Annunziata di Cosenza. In questo momento i ricoverati nel reparto di Malattie infettive sono 17 (ma già ci sono altri sospetti positivi che stanno per essere ricoverati) e i posti letto a disposizione sono soltanto 24. Non serve uno scienziato per capire che siamo “arrivati”. E allora, per non essere sempre tacciati di criticare a prescindere, siamo qui per dare una soluzione alla Santelli e a tutta la sua banda di corrotti, incapaci e incompetenti. Una volta assodato che i 400 posti di Terapia intensiva annunciati l’altro giorno si sono rivelati la solita chiacchiera o se preferite bluff per fare abboccare i più fessi. 

Bisogna liberare immediatamente posti letto all’Annunziata e l’unica maniera possibile, visto e considerato che l’esperimento di trasferire pazienti a Castrovillari è miseramente naufragato, è quella di trasferire i pazienti ordinari dell’Annunziata negli altri ospedali, sia spoke che non: Paola, Corigliano-Rossano, Castrovillari e Rogliano, tanto per iniziare. Del resto, i pazienti positivi al coronavirus non possono essere ricoverati in ospedali dove non c’è la Terapia intensiva e dunque già si è perso tempo. Ma non bisogna perderne altro e occorre iniziare da subito perché non è possibile sgomberare i reparti “ordinari” dell’Annunziata in una sola soluzione ma bisogna farlo gradatamente, per esempio con 5-10 pazienti a notte. 

Affinché si possano creare le condizioni per un trasferimento del genere, bisogna muoversi con almeno tre giorni di anticipo. I reparti che possono essere liberati a Cosenza sono quelli di Medicina, Gastroenterologia e Cardiologia ma possono essere trasferiti anche i pazienti con patologia oncologica da diagnosticare.

Per riuscire a liberare questi posti entro sabato o domenica prossimi, dunque, bisogna agire al massimo entro domani. Anche perché, considerando che il primo grande esodo dal Nord verso il Sud si è verificato tra il 22, 23 e 24 febbraio, non è difficile ipotizzare un primo picco dei casi entro sabato o domenica prossimi ovvero 21 e 22 marzo, alla scadenza del primo mese di emergenza. Mentre per il secondo picco, ci sarà da attendere la prima settimana di aprile, considerato che il secondo grande esodo dal Nord al Sud si è verificato l’otto marzo.

Speriamo che il buon senso prevalga e che questi incapaci possano ascoltare e mettere in pratica il suggerimento che stiamo dando. Basta che la Santelli emetta un decreto immediato e per il resto saranno i medici con più cognizione di causa a metterlo in pratica. E visto che ci siamo, diamo un altro suggerimento: che aspetta la Santelli a fare un decreto immediato per riempire gli ospedali-spoke, una volta “affollati” da tutti i pazienti ordinari dell’Annunziata con gli specialisti ambulatoriali, visto che le visite sono chiuse e praticamente non stanno facendo nulla?  Sempre a futura memoria. Povera Cusenza e povera Calabria nostra!