Coronavirus, Lamezia. Vendevano mascherine a 15 euro: due denunce

Lamezia Terme – Sequestro di 905 mascherine di protezione individuale del tipo ffp2 (sia con che senza valvola) e denuncia di due commercianti lametini: sono questi i principali esiti dell’attivita’ di controllo economico del territorio che il Comando provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro ha intensificato nelle ultime settimane, per contrastare le condotte di chi, approfittando dell’attuale situazione emergenziale, attua pratiche commerciali disoneste, anche con la vendita a prezzi esorbitanti di dispositivi sanitari.

Nei giorni scorsi, infatti, nel quadro di tale dispositivo di controlli, le Fiamme Gialle del gruppo di Lamezia Terme hanno rilevato che, presso due supermercati della città, riconducibili ad un’unica società di capitali, i citati dispositivi sanitari individuali venivano custoditi in cartoni, non in vista, sotto le casse di pagamento, e commercializzati, solo su specifica richiesta dell’acquirente, al prezzo cadauno di 15 euro per mascherine ffp2 con valvola, ed 11 euro per mascherine ffp2 senza valvola.

Assodato che il valore commerciale dei dispositivi era assai inferiore a quello praticato, i finanzieri avviavano immediati riscontri lungo la filiera di distribuzione, estendendo i controlli contabili al fornitore dei supermercati lametini. Da qui la scoperta: le mascherine erano state acquistate all’origine, presso il distributore esclusivo, al prezzo unitario di 35 centesimi più Iva. Pertanto, dopo soli 2 passaggi commerciali (distributore/grossista e grossista/supermercati), approfittando dell’attuale situazione emergenziale, i prodotti sanitari in parola venivano commercializzati al pubblico a 15 ovvero 11 euro, a seconda della tipologia, con un ricarico finale pari al 2142% del prezzo di mercato.

I finanzieri del gruppo di Lamezia Terme procedevano, cosi’, al sequestro delle mascherine per l’ipotesi di reato di “manovre speculative su merci”, di cui all’art. 501 bis del codice penale, successivamente convalidato dalla locale procura della repubblica, presso la quale sono stati denunciati il rappresentante legale dei supermercati controllati nonché, in concorso, il venditore all’ingrosso della merce sequestrata.