Corpo C di noto villaggio estivo sequestrato a Sellia Marina: 22 indagati

di Danilo Colacino

Fonte: L’Irriverente (Sequestro Sellia Marina)

Dopo circa 40 anni l’intero Corpo C (con 33 unità abitative) del Villaggio Uria di località Lenza di Chiaro, situato quasi in riva al mare nella zona Sellia, è stato posto sotto sequestro dalla Procura della Repubblica di Catanzaro. Motivo? Le denunce e le successive indagini svolte hanno spinto il sostituto procuratore Graziella Viscomi a chiedere al Gip Alfredo Ferraro il sequestro, a seguito delle innumerevoli istanze presentate al capo dell’Ufficio Nicola Gratteri dal sig. Giuseppe Torcasio. Che ha rilevato la proprietà delle villette a schiera ben presto rivelatesi abusive a metà degli anni Ottanta dagli originari costruttori. L’atto emesso dal magistrato è stato poi ratificato dal giudice ed eseguito dalla Pg con il supporto dei carabinieri della compagnia di Sellia insieme a vigili del fuoco e polizia locale.

Custode giudiziario è stato nominato il sindaco della stessa cittadina ionica, Francesco Mauro. Il provvedimento del Tribunale del capoluogo si è reso necessario perché gli immobili in questione furono costruiti addirittura senza: nulla osta alla realizzazione; calcoli presentati al Genio Civile; elaborati strutturali, relazione geologica e geotecnica. Senza contare come fossero per giunta adiacenti al fiume Uria, in base a quanto addirittura dichiarato a ‘suo tempo’ dal direttore dei lavori Quintino Russo. Ecco il motivo per cui Torcasio, che avrebbe dovuto vendere o affittare le case non già acquistate in precedenza, ha constatato come ci fossero solai e pavimenti crepati o destinati ad ‘aprirsi’ negli anni come il burro attraversato da un coltello caldo. E per di più sotto la diretta minaccia della piena del vicino corso d’acqua, malgrado l’esistenza di documenti che sembravano aver legittimato la costruzione. Ma così, evidentemente, non era.

Tant’è vero che due settimane fa sono appunto stati sequestrati 33  alloggi, di cui 11 siti al piano terra e altrettanti al primo piano e al sottotetto. Oltre a questo, va detto che risultano indagate 22 persone come ovvio menzionate nel provvedimento del Gip. Che, lo si ribadisce, ha riguardato un “complesso residenziale di fatto”, ubicato a più o meno 100 metri dal mare e regolarmente abitato come nulla fosse fino all’estate scorsa. Considerato come si trattasse precipuamente di residenze estive, dislocate in più ‘corpi di fabbrica’. Non soltanto il C, dunque, ma anche l’A, il B e il D. Comunque sia, i rilievi effettuati dagli organi preposti incaricati hanno portato alla luce un’evidente situazione di incuria e degrado.