Cosenza 2016, ecco con quanti voti si vince al primo turno e al ballottaggio

Dal 1997 al 2016 abbiamo avuto quattro diversi sindaci, proviamo a ricordare come andò per l’elezione del primo cittadino. E quanti voti serviranno per tagliare il traguardo.

Nel 1997 l’ex sindaco Giuseppe Carratelli sfidò l’uscente Giacomo Mancini. Sonora la sconfitta per l’ex democristiano, che fu quasi doppiato

Gli aventi diritto al voto erano 63.167 ma solo 48.810 votarono. Mancini totalizzò il 56% con 27.369 consensi, mentre Carratelli si fermò al 28%, con 13.539 voti.

Nel 2002 lo scontro fu tra Eva Catizone e Unberto De Rose. Gli elettori erano 61.181, votarono al primo turno in 49.007, al ballottaggio 40.847, vinse la Catizone, ma al primo turno la prima donna sindaco di Cosenza arrivò al 40% (19.824 voti), mentre De Rose si fermò al 34% (16.646 voti). Al ballottaggio Eva raggiunse il 57% (22.439) e Umbertino si fermò al 43% (17.163)

Nel 2006 dopo la sfiducia alla Catizone i due contendenti alla poltrona di sindaco furono Salvatore Perugini (che era già stato candidato nel 2002) e Giacometto Mancini. Gli elettori erano 60.577, votarono in 46.644, Perugini vinse al primo turno con il 52% dei consensi (24.346 cosentini lo votarono), mentre il giovane Mancini si fermò al 29% (13.462 voti).

E veniamo al 2011 quando ai nastri di partenza si presentarono l’architetto Occhiuto, l’avvocato Paolini e l’uscente sindaco Perugini. Gli aventi diritto al voto erano 60.074, al primo turno si recarono a votare in 44.010, mentre al ballottaggio il pallottoliere si fermò a 33.303 cosentini che espressero la loro fiducia al nuovo sindaco.

Mario Occhiuto appoggiato da tutto il centrodestra (all’epoca era governatore della Calabria Peppe Scopelliti che venne a chiudere il comizio di Occhiuto) battè Paolini dopo una dura campagna elettorale a colpi di manifesti super colorati…, ma con cifre di debiti dell’architetto a favore di Equitalia.

Al primo turno Occhiuto incassò 19.480 voti, pari al 44%, mentre Paolini si guadagnò il ballottaggio con 11.487 voti (26%), Perugini… terzo incomodo sfiorò il 10%… troppo poco per un uscente che 5 anni prima aveva trionfato al primo turno con quasi 25mila voti.

Al ballottaggio l’architetto raccolse il 53% (17.132), mentre l’avvocato rugbista il 47% (15.004).

Ed ora? Gli analisti stanno valutando alcune variabili: quanti andranno al voto?

Le elezioni amministrative a Roma, Milano, Torino e Napoli sicuramente “accenderanno” la passione politica anche in città ma ormai sono tanti quelli che non si recano al seggio ad esprimere il loro voto.

Sicuramente saranno meno di 60 mila i votanti…, considerando che voteranno al massimo il 70% degl aventi diritto, per vincere al primo turno, il candidato sindaco dovrà avere almeno tra i 20 e i 21 mila voti; mentre al ballottaggio la cifra scenderà in una forbice tra mille e duemila voti.

 

Tutti pronti con le calcolatrici…