Cosenza, Zuccarelli come la gallina di Cochi e Renato

Raffaele Zuccarelli, storico sodale e prestanome di Nicola Adamo e di Enza Bruno Bossio, è l’uomo del giorno insieme al famigerato Capu i Liuni e al parassita Damiano Covelli per la “piazzata” ripresa dalle telecamere e diventata virale nel giro di poche ore nel corso di una infuocata assemblea del Partito democratico. Zuccarelli, in particolare, insieme a Covelli, si è distinto in una gazzarra indecente che ha portato allo scontro fisico con Italo Reale (“reo” di avere attaccato il loro padrone) e con lo stesso commissario Graziano, il sosia di Mario Merola, che si sarà sentito protagonista suo malgrado di una “sceneggiata” come quelle che metteva in scena il compianto artista napoletano (ché però fino a prova contraria non faceva… politica). Nicola Capu i Liuni, invece, dopo aver aizzato i suoi scagnozzi, si è dileguato facendo perdere – per il momento – le sue tracce. In ogni caso, non è certo la prima volta che – specie Zuccarelli – i soggetti in questione hanno dato vita a situazioni del genere. Questa che vi riportiamo si riferisce alla campagna elettorale per le Comunali a Cosenza nel 2016, 

Il signore dall’espressione idiota e beota ritratto nella foto che tenta di allungare le mani su Peppe Febbraio non è un uomo della digos (anche se l’equivoco può sorgere facilmente). 

I signori della digos sono gli ispettori Astorino e Falzone, che ieri pomeriggio, in occasione della presentazione della lista paramafiosa del PD, hanno bene inquadrato l’incursione burlesca di Nunzio Scalercio, Peppe Febbraio e un altro paio di “coraggiosi” della lista “Hettaruzzu Hebdo”, che volevano soltanto portare un po’ di pasta e patate ara tieddra a quel maialetto di Carletto.

La circostanza ha dato fastidio a questo signore dall’espressione idiota e beota, che al secolo è stato registrato con il nome di Raffaele Zuccarelli. Si tratta di uno dei (tanti) servi e famigli della dinastia Nicola Adamo&Madame Fifì. Non è riuscito mai ad imparare un mestiere, essendo duro di comprendonio ma soprattutto sfaticato e vagabondo e così la sua occupazione è diventata quella di farsi “assistere” dai suoi protettori politici.

Consigliere comunale, consigliere provinciale, segretario di circolo, consulente e portaborse alla Regione (lo è tuttora!). Insomma, la figura perfetta di parassita della società civile, assistito dal potere politico.

Zuccarelli minaccia di picchiare chiunque metta in discussione l’onestà (!!!) e la trasparenza (ahahahah!!!) dei suoi padrini e padroni politici e sta in giro, con lo sguardo torvo e sempre più idiota, a promettere “paliatoni” a questo e a quello. Eh sì, perché il suo sogno (proibito) è quello di essere il bodyguard di Madame Fifì quando la strega diventerà ministro… Un buzzurro della peggiore specie, che supera per cretinaggine e idiozia gente come Damiano Covelli, Gabriele Petrone e compagnia cantante, che pure non scherzano.

Ovviamente Zuccarelli, in tutti questi anni, ha cercato di piazzare anche qualche suo parente in qualche posto di rilievo della Pubblica Amministrazione e ci dicono sia partito in quarta quando ha visto che qualcuno aveva pubblicato il nome di sua figlia Chiara tra quei 133 (falsi) precari assunti in maniera clientelare all’ASP di Cosenza.

Noi non abbiamo nessuna paura di Zuccarelli perché riteniamo che un uomo, per essere valido anche a picchiare, dev’essere anzitutto intelligente. E Raffaele Zuccarelli invece è esattamente come la gallina di Cochi Ponzoni e Renato Pozzetto. Com’è la gallina? Non è un animale intelligente. Fattene una ragione, Zuccare’.