Cosenza 2021. Il voto di scambio, il Cinema Italia e il (solito) segreto di Pulcinella

Per rivitalizzare la campagna elettorale per le Comunali a Cosenza ci vorrebbe un “terremoto”, dal momento che mai una tornata elettorale è stata così vuota e senza sussulti. Certo, la mancanza di un candidato di “rottura” ha inciso moltissimo perché il campo dei partecipanti è fatto esclusivamente di “prestanome” (Francesco Caruso), vecchi arnesi della vecchia politica (Franco Pichierri, Franz Caruso, Bianca Rende), un assessore in carica (Francesco De Cicco), un candidato tragicomico per la sinistra che non c’è (Valerio Formisani), un altro che crede di poter fare campagna elettorale speculando sul vecchio Mancini (Francesco Civitelli) e un altro che millanta di aver “portato” a Cosenza (forse con la carriola) 90 milioni per il centro storico, del quale è inutile persino fare il nome. Della serie: impossibile andare a votare!

E però anche in un contesto così penoso, due fatti sono accaduti. Il primo è stato il comizio di Giuseppe Conte, che ha scatenato l’entusiasmo di migliaia di aficionados (soprattutto donne) dell’ormai ex avvocato del popolo. Una “comparsata” che potrebbe aver fatto guadagnare qualche consenso a Bianca Rende (ché altrimenti sarebbe stata ancora più dura…). Il secondo è stata una dichiarazione fuori dai denti del candidato De Cicco nel corso di un dibattito nella tv di famiglia di Occhiuto sul voto di scambio dei suoi (ex?) amici e compari. Ecco la sua dichiarazione testuale.

“Sul voto di scambio… Pd, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega, a noi venite a parlare di voto di scambio? Devo fare i nomi di chi c’è dietro? Andiamo a vedere nelle liste gli incarichi che gli avete dato a queste persone? Vediamo a chi avete dato il cinema Italia e la figlia è nelle vostre liste? O vogliamo andare a vedere di chi ti aiuta e a noi il Pd c’ha dato un nipote?” .

Davanti a questo “avvertimento” qualcosa, anche se lentamente e sotto certi aspetti in maniera grottesca, si è mosso. Innanzitutto, persino il giornalista che “moderava” il dibattito, sicuro dei fatti suoi (e cioè che De Cicco non avrebbe fatto nomi neanche.. sotto tortura), si dava da fare – a giobba – affinché uscissero… Poi, qualche ora dopo, il candidato Formisani – che sul momento evidentemente dormiva… – s’è ricordato del fatto e ha chiesto a De Cicco di fare i nomi offrendosi per accompagnarlo in Procura.

E De Cicco, come da scontato copione, non li ha fatti diffondendo un pessimo comunicato stampa nel quale ovviamente non dice nulla. Per la cronaca, eccolo qui.

Egregio dott. Formisani, a proposito della mia denuncia in TV e sulla sua proposta di accompagnarmi in Procura per presentare un esposto all’autorità giudiziaria, in questo momento, le rispondo subito: per me quella che sta mettendo in atto è una mera strumentalizzazione politica e non le fa onore, perché è un’ipocrita manovra che ha il sapore della propaganda elettorale. I nomi e i cognomi di coloro che sono scesi a compromessi politici, caro dottore, li conosce benissimo, come ha dichiarato anche in trasmissione. Un atto di giustizia, dunque, che avrebbe potuto fare benissimo da solo, dato che si professa vera forza di sinistra e opposizione dell’attuale amministrazione, invece di trincerarsi dietro un sorriso durante le mie dichiarazioni. Anziché chiedere conto a me del ‘voto di scambio’ – tema su cui gli organi competenti potranno verificare in qualunque momento ciò che è stato asserito in trasmissione e valutare se si è in presenza anche di reati – mi sarei aspettato che avesse chiesto conto a coloro che per primi hanno parlato di voto di scambio, di fare luce su quanto da loro asserito. Ancora una volta, invece di pensare ai problemi della città e proporre soluzioni concrete, cerca di gettare fumo, spianando ancor di più la strada a quei partiti e al sistema politico che dice di voler combattere, ergendosi a paladino della giustizia. Da medico, soprattutto, perché sa benissimo ciò che accade nelle cliniche private e come funziona il voto di scambio all’interno di queste strutture. Caro Formisani, ne avrebbe di cose da denunciare. 

Sta di fatto che essere il solo ad avere una attenzione continua in questa campagna elettorale, manifesti una debolezza argomentativa e di critica. Al contrario dei benpensanti e dei radical chic di sinistra, che si guardano bene dal contaminarsi con i problemi concreti della povera gente noi pratichiamo un socialismo reale, fatto di pratiche quotidiane. Sono e stiamo, insieme al mio gruppo, in quelle periferie che anche voi avete contribuito ad emarginare e che rispolverate come problema da risolvere, una volta ogni cinque anni per fare campagna elettorale. Anziché usare me e tutti quei cittadini liberi che sono la forza del nostro gruppo, pensi alla sua battaglia politica e al suo progetto di cambiamento – se davvero ne ha uno – per la città e se vero, possiamo lottare insieme. Ma la finisca di usare me, per la sua incapacità di parlare a quella parte di popolo che con me vuole ripulire questa città e mandarli tutti a casa a trovarsi un vero lavoro”.

Ora, per non saper né leggere e né scrivere, a Cosenza tutti – ma proprio tutti – sanno a chi dev’essere affidato il Cinema Italia e chi è il genitore della ragazza candidata al quale fa riferimento De Cicco. Siamo davanti, tanto per capirci, al solito segreto di Pulcinella. Ma per essere come sempre chiari fino in fondo, facciamo una promessa ai cosentini: se – come succederà – nessuno farà questo nome da qui al momento del voto, quel nome lo faremo noi. Il 3 ottobre mattina. Ci dispiace per tutti voi ma siamo pronti e lo faremo. Conzativicci.