Cosenza 2021. Vi spieghiamo cosa c’è dietro il caso cinema Italia

La campagna elettorale cosentina è stata una sorta di agonia, visti i candidati ai nastri di partenza. Ma c’è comunque un tema che quantomeno ha messo un po’ di pepe e ha portato alla luce uno dei tanti illeciti di Occhiuto e dei suoi scagnozzi. Tutto nasce da una dichiarazione fuori dai denti del candidato Francesco De Cicco (ancora assessore in carica ma ormai inviso a Occhiuto e soci) nel corso di un dibattito nella tv di famiglia del cazzaro e del suo fedele servitore “Moviola” (soprannominato così per la “rapidità” con la quale si esprime) sul voto di scambio dei suoi ormai ex amici e compari. Ecco la sua dichiarazione testuale.

“Sul voto di scambio… Pd, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega, a noi venite a parlare di voto di scambio? Devo fare i nomi di chi c’è dietro? Andiamo a vedere nelle liste gli incarichi che gli avete dato a queste persone? Vediamo a chi avete dato il cinema Italia e la figlia è nelle vostre liste? O vogliamo andare a vedere di chi ti aiuta e a noi il Pd c’ha dato un nipote?” .

Davanti a questo “avvertimento” qualcosa, anche se lentamente e sotto certi aspetti in maniera grottesca, si è mosso. Innanzitutto, persino il giornalista che “moderava” il dibattito, sicuro dei fatti suoi (e cioè che De Cicco non avrebbe fatto nomi neanche.. sotto tortura), si dava da fare – a giobba – affinché uscissero… Poi, qualche ora dopo, il candidato Formisani – che sul momento evidentemente dormiva… – s’è ricordato del fatto e ha chiesto a De Cicco di fare i nomi offrendosi per accompagnarlo in Procura.

E De Cicco, come da scontato copione, non li ha fatti diffondendo un comunicato stampa “a trasa e ad escia” (ad entrare ed uscire) nel quale ovviamente non diceva nulla ma “bastonava” il pavido Formisani dicendogli a chiare lettere che quel nome e quei nomi li conosce tutta la città. 

Ora, per non saper né leggere e né scrivere, è proprio vero che a Cosenza tutti – ma proprio tutti – sanno a chi dev’essere affidato il cinema Italia e chi è il genitore della ragazza candidata al quale fa riferimento De Cicco. Siamo davanti, tanto per capirci, al solito segreto di Pulcinella. Ma per essere come sempre chiari fino in fondo, abbiamo fatto una promessa ai cosentini: se – come in effetti è accaduto – nessuno avesse fatto almeno questo nome da quel giorno e fino al momento del voto, quel nome lo avremmo fatto noi. Abbiamo atteso fino a tutta la giornata di ieri e non lo ha fatto nessuno. Ci dispiace per tutti voi ma adesso lo facciamo noi.

Bando e determina sono stati sfornati da Occhiuto e dai suoi lecchini pochi mesi fa, ad agosto per la precisione e formalmente l’assegnazione del cinema Italia non è stata fatta ma secondo moltissimi boatos si tratta solo di una formalità. Perché? E’ facile. Nel bando c’è scritto che i concessionari “dovranno aver svolto attività analoga” e cioè “gestione tecnica e organizzativa de cinema”… Quanti cinema ci sono tra Cosenza e Rende? Pochini, a dire il vero. Ma l’asino casca sulla seconda parte della dichiarazione di De Cicco ovvero “… Vediamo a chi avete dato il cinema Italia… e la figlia è nelle vostre liste…”.
E a questo punto si chiude il cerchio. Esiste una ed una sola figlia di un gestore di cinema candidata “nelle loro file” e si chiama Elisabetta Citrigno, figlia di Pino, candidata nella tragicomica lista “Continuità Occhiuto”. Pino Citrigno è l’ormai storico titolare del cinema Citrigno e recentemente è stato anche presidente della Calabria Film Commission in quota Palla Palla ma tutti sanno che la malapolitica calabrese è tutta unita e fa solo finta di litigare e non serve essere profeti per sapere che va d’amore e d’accordo anche con il cazzaro e non stiamo qui a spiegare per filo e per segno il perché. Speriamo di poterlo fare prima del ballottaggio.

Quindi, per riepilogare lo stato (provvisorio) delle cose. Il Comune di Cosenza ha sfornato bando e determina per l’assegnazione del cinema Italia in piena campagna elettorale e Occhiuto e il suo candidato sindaco-zerbino hanno messo in lista la figlia di Citrigno. Ce n’era proprio bisogno? E Citrigno, che di solito è persona equilibrata ed attenta, perché s’è misu sutta scupa (si è esposto al chiacchiericcio per chi non è calabrese). Che cosa dobbiamo pensare? Che il cinema Italia sia stato già assegnato a Citrigno? La prova ovvero la pistola fumante non c’è ma se dovesse arrivare come risponderebbero gli occhiutiani a chi li accuserebbe di voto di scambio?

Come dite? Non c’è nessuno che li accusa? Beh, questo è certo, perché tutti sappiamo che alla guida della procura di Cosenza c’è un magistrato che pur di vedersi assunto nella qualità di dirigente un suo raccomandatissimo e sputtanatissimo nipote, al secolo Giampaolo Calabrese, consente ancora ad Occhiuto di camminare a piede libero. E volete che adesso vada a fare le pulci sull’assegnazione del cinema Italia a Citrigno? No, non lo farà mai, ma se lo zerbino di Occhiuto oggi dovesse essere costretto al ballottaggio, vi promettiamo che in queste due settimane ci divertiremo. E noi le promesse le manteniamo. Sempre.