Cosenza, Amaco: “Gli abbonamenti agevolati sono una presa in giro”

Gli attivisti dei MeetUp di Cosenza Amici di Beppe Grillo, hanno ricevuto una lettera di un cittadino e chiedono al sindaco Occhiuto una spiegazione. Questo è il suo contenuto:

“Sono uno studente che ha usufruito dell’agevolazione ai trasporti urbani dell’Amaco negli anni passati, ma quest’anno non ho avuto l’agevolazione. All’inizio dell’anno scolastico 2019/2020 il sindaco Occhiuto e l’sssessore alla mobilità, anzi dell’immobilità visti i risultati della nuova mobilità, Michelangelo Spataro, hanno annunciato in pompa magna alla Città che anche per quest’anno gli studenti cosentini potevano usufruire delle agevolazioni per gli abbonamenti Amaco. Questa notizia è stata riportata sul portale del Comune di Cosenza in data 12 Settembre 2019 da Giuseppe Di Donna e poi ripresa da varie testate, anche on line. Niente di più falso. Molti studenti, tra i quali il sottoscritto, recatosi presso il botteghino nei primi giorni di ottobre, hanno avuto l’amara sorpresa di sentirsi dire che dovevano pagare per intero la somma dell’abbonamento. Dopo avere chiesto ulteriori chiarimenti, gli veniva riferito che erano stati finanziati in un primo momento 400 e di seguito, vista la richiesta, altri 100 abbonamenti agevolati”.

Questo è il racconto. Noi attivisti, dopo aver letto ci siamo presi la briga di fare un po’ di conti: neanche il 5% degli studenti avrà la tanto agognata agevolazione, gli studenti a Cosenza sono quasi 16.000 gli abbonamenti agevolati solo 500. Certamente possiamo tranquillamente affermare che è stato usato un metodo non democratico non trasparente non rispondente a criteri di equità sociale. Chiediamo quindi al sindaco ed all’assessore, delle spiegazioni, e soprattutto di trovare un rimedio a questa palese ingiustizia.
Vogliamo tutti una città meno inquinata ma per usare i mezzi pubblici sono necessarie tariffe agevolate, più mezzi più corse e più di tutto strade buone e magari anche piste ciclabili ben fatte e sicure che coprano tutta la Città. Noi amiamo la mobilità dolce e non ci piace inquinare, ma non possiamo rischiare la vita andando in bici.