Cosenza, qui Annunziata: cosa si aspetta a revocare l’appalto per la ristorazione?

Ha davvero dell’incredibile la vicenda degli appalti per la ristorazione dell’ospedale dell’Annunziata di Cosenza e per le mense scolastiche di Cosenza e Rende.

Il prefetto di Cosenza (che non è certo uomo avvezzo a fare giustizia, tutt’altro…) ha emanato una interdittiva antimafia nei confronti della Società Cardamone Group di Cosenza dell’imprenditore Renzo Cardamone con sede in Celico, ovvero la società che gestisce il servizio di ristorazione ospedaliera!.

Il prefetto Giancarlo Tomao ha appurato che nella ristorazione dell’ospedale (ma anche in quella delle scuole cittadine) comanda un clan della criminalità organizzata che non viene specificato e ha così messo fuori gioco dai rapporti con la pubblica amministrazione il gruppo Cardamone di Celico, probabile braccio imprenditoriale della malavita cosentina. Avallato in tutto e per tutto da chi gli fa vincere appalti non solo all’ospedale (sappiamo tutti che tutta la politica va d’amore e d’accordo con i clan) ma addirittura nelle scuole della città. Con buona pace di chi dice, per esempio, che Occhiuto sarebbe meglio del Cinghiale e altre menate del genere. La verità, come sapete bene, è che sono TUTTI UGUALI. 

Tutti sanno infatti che dal maggio dello scorso anno, data a decorrere dalla quale la Cardamone group (in ATI con La Cascina), è subentrata nella gestione delle cucine dell’ospedale, a comandare sono ben determinati soggetti riconducibili a famiglie mafiose.

LAMEZIA REVOCA L’APPALTO DELLE MENSE

Ora, a Lamezia Terme, sulla base di questa interdittiva antimafia, è stato revocato l’appalto triennale per il servizio mensa scolastico nelle scuole lametine dell’Infanzia, Primarie, secondarie di 1° grado, e del servizio di fornitura pasti agli anziani a domicilio, affidato alla Cardamone Group srl, perché, come si legge in una determina dirigenziale, il Prefetto di Cosenza, ha trasmesso informativa interdittiva nei confronti della stessa società che gestisce il servizio.

L’ente ha pubblicato la determina sull’albo pretorio comunale dove viene specificata e ufficializzata la revoca dell’aggiudicazione alla Cardamone Group, a causa dell’informativa interdittiva del Prefetto di Cosenza ed è stato ufficializzato lo scorrimento della graduatoria e l’aggiudicazione in favore dell’Ati formata da SIARC S.p.a. – CO.SE.C. C.O.T.

A Cosenza e a Rende invece ancora niente.

UN APPALTO MOLTO CHIACCHIERATO 

Ma veniamo agli elementi di novità.

Il 13.10.2015 l’Azienda Ospedaliera di Cosenza ha aggiudicato definitivamente il lotto n.3 della procedura aperta per l’affidamento del Servizio di Ristorazione dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza, per la durata di anni cinque, in favore della RTI “Cardamone Group – La Cascina Global Service srl di Celico (CS)”, per un importo complessivo, per i cinque anni, pari a € 11.763.645,10 oltre Iva ed € 177.000,00 Iva esclusa, per oneri di sicurezza.

Ma l’azienda SIARC ha prodotto ricorso e così soltanto qualche mese dopo, il 23 marzo 2016, il TAR Calabria ha rigettato il ricorso cautelare della SIARC e a seguito di incontro avvenuto in data 31.03.16 con la nuova aggiudicataria, si è stabilito, per i tempi tecnici legati al subentro, di affidare il nuovo servizio a far data dal 16.05.16.

L’Azienda Ospedaliera inoltre attesta che la spesa scaturente per il periodo 16.05.16 al
31.12.16 viene così annotata:
Euro 1.458.868,63, Iva inclusa, annotati sul conto dell’U.O.C. G.F.S.L n.502.2.103 del
bilancio 2016 (ristorazione degenti), di cui 1.250.000,00 trova copertura finanziaria nel
budget provvisorio assegnato all’U.O.C. G.F.S.L;
Euro 248.493,74, Iva inclusa, annotata sul conto dell’U.O.C. G.F.S.L n.502.2.104 del
bilancio 2016 (mensa dipendenti) di cui 75.000,00 trova copertura finanziaria nel
budget provvisorio assegnato all’U.O.C. G.F.S.L.;
Euro 28.792,08, Iva inclusa, annotata sul conto dell’U.O.C. G.F.S.L n.509.3.201 (oneri
diversi di gestione) del bilancio 2016.

Ma adesso, dopo il rigetto del ricorso della SIARC, il colpo di scena della interdittiva antimafia nei confronti della Cardamone Group. Tutti gli appalti dovrebbero essere revocati, così come è successo a Lamezia, ma a Cosenza e a Rende non succede nulla, fanno finta di niente, fanno gli indiani, probabilmente con l’avallo dei politici. Il Cinghiale (Tonino Gentile) per l’Azienda Ospedaliera, il cazzaro (Mario Occhiuto) per il Comune di Cosenza e il quaquaraquà (Marcello Manna) per il Comune di Rende.

I GRILLINI

Nel silenzio e nell’indifferenza generale, solo il M5S ha “osato” dire qualcosa. Lo hanno fatto il consigliere comunale rendese Domenico Miceli e il senatore Nicola Morra.

«Il prefetto di Cosenza – scrive in particolare il senatore Morra – ha indicato nella società Cardamone Group spa una realtà meritevole dell’interdittiva antimafia. Appena ciò si è saputo il Comune di Lamezia ha revocato l’aggiudicazione dei servizi di mensa scolastica in precedenza ottenuti dalla stessa Cardamone Group. Ci si domanda che cosa impedisca al Comune di Rende ed all’azienda ospedaliera di Cosenza di fare altrettanto».

Ma ancora non è accaduto nulla.